Alle ore 8 del mattino di venerdì 3 aprile, sul sito erano arrivate 2,45 milioni di domande complessive per più di 5,1 milioni di beneficiari di prestazioni. Il Nucleo per la sicurezza cybernetica si riunisce per analizzare gli attacchi denunciati dal presidente Tridico: "Assicurata ogni forma di supporto per l’adozione delle appropriate misure di sicurezza cibernetica"
Quasi due milioni e mezzo di domande in 48 ore. Sono i numeri registrati dal sito dell’Inps. Dopo essere diventato un caso nazionale, con il sito web andato in tilt nel primo giorno utile alla richiesta del bonus da 600 euro per i lavoratori autonomi, il portale dell’Inps prova a ripartire. Alle ore 8 del mattino di venerdì 3 aprile, sul sito erano arrivate 2,45 milioni di domande complessive (nel dettaglio 2.456.101) per più di 5 milioni di beneficiari di prestazioni (5.188.901). Di queste, quelle che riguardano l’indennità di 600 euro sono state 2.092.432, quelle per i congedi parentali 184.201, quelle per il bonus baby sitting 20.468. Per la Cigo sono pervenute 101.000 domande per 1.939.000 beneficiari, mentre per l’assegno ordinario 58.000 domande per 952.800 beneficiari.
Nel frattempo, dopo le segnalazioni del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il Nucleo per la sicurezza cibernetica (Nsc), si è riunito in più sedute per analizzare la tipologia degli attacchi hacker segnalati e “per acquisire ogni utile elemento di valutazione”. Il Nucleo sicurezza cibernetica è l’organo che ha il compito di gestire eventuali crisi cibernetiche e di curare la preparazione e prevenzione in materia di sicurezza informatica. L’organismo si era già riunito nei giorni scorsi per esaminare gli attacchi hacker all’ospedale Spallanzani di Roma. Il Nucleo ha assicurato “ogni forma di supporto per l’adozione delle appropriate misure di sicurezza cibernetica”.
“Proseguendo i lavori di monitoraggio cibernetico già avviati nei confronti di alcune strutture italiane di eccellenza impegnate nell’emergenza Covid-19 – informa il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) – il Nucleo ha esaminato, attraverso i dati pervenuti dall’Inps e dai pertinenti fornitori di servizi digitali, le evidenze telematiche relative agli eventi cibernetici segnalati che hanno recentemente interessato il portale internet dell’Istituto, oggetto di segnalazione all’Autorità giudiziaria a cura della Polizia Postale, in un momento, peraltro, particolarmente delicato per l’avvio della procedura di sostegno economico alle famiglie italiane”. “Resta molto alta – sottolinea il Dipartimento – la vigilanza del Nucleo, impegnato a garantire un’idonea cornice di sicurezza cibernetica nei confronti di tutti gli attori nazionali coinvolti nella gestione dell’emergenza e nell’erogazione dei servizi derivanti dai provvedimenti recentemente emanati dal Governo”.
Dopo l’assalto al sito per richiedere il bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia, l’Inps era ripartita già giovedì cambiando metodo e scaglionando gli accessi in orari differenziati: da oggi, Patronati e intermediari possono accedere dalle 8 alle 16, mentre dalle 16 in poi è il turno dei cittadini. Alle 16 di giovedì erano già arrivate 1,6 milioni di domande: “Pagheremo senza ordine cronologico e senza deadline finale. Le risorse ci sono per tutti i 5 milioni che hanno diritto al bonus da 600 euro e all’eventuale rinnovo. C’è un limite di spesa previsto dalla legge ma laddove dovessero esaurirsi i fondi il Governo ha garantito che saranno rifinanziati”, ha spiegato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.
L’indennità, ha continuato il numero uno dell’istituto intervista da Sono le Venti sul canale Nove, saranno pagate entro il 15 aprile. Tridico ha anche parlato dei problemi informativi avuti dal sito dell’ente nel primo giorno disponibile per la richiesta del bonus. “Abbiamo fatto una procedura in 10 giorni, una procedura che in genere richiede mesi per essere testata e ottimizzata”.