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Cirque Du Soleil, la compagnia vicina al fallimento: quasi 1 miliardo di dollari di debiti e spettacoli annullati per il coronavirus

Il circo di Montreal ha già dovuto licenziare 4mila dipendenti: Standard &Poor's ha abbassato il suo rating da CCC a D, indicando chiaramente il rischio 'default'

Con il loro spettacoli visionari hanno fatto sognare migliaia di spettatori in tutto il mondo, ma adesso il Cirque Du Soleil deve fare i conti con la realtà: un miliardo di dollari di debito e lo stop imposto dall’emergenza coronavirus, che potrebbe dare la spinta definitiva verso il fallimento. La compagnia sarebbe dovuta arrivare presto a Milano con lo spettacolo ‘Totem’, riprogrammato per la primavera del 2021.

Fondato trent’anni fa a Montreal da Guy Lalibertè, allora mangiatore di fuoco poco più che ventenne (oggi senza nessuna azione della compagnia) negli anni Le Cirque è diventato un colosso da quasi 5mila dipendenti, in mano a fondi internazionali di grandi dimensioni. Ma anche con un debito di quasi un miliardo di dollari e 4mila lavoratori già mandati a casa. Standard &Poor’s ha abbassato il suo rating da CCC a D, indicando chiaramente il rischio ‘default’. Lo rende noto Bloomberg, secondo cui ieri il gruppo ha chiesto all’azionista Caisse de Depot e Placement du Quebec di stanziare fondi per il salvataggio della società, anche considerando il fatto che tutti gli spettacoli della compagnia sono stati fermati a tempo indeterminato dall’emergenza sanitaria. Oltre ai mancanti guadagni, quindi, il gruppo dirigente rimasto deve sostenere anche il rimborso dei biglietti e il rischio di altre penali. L’altro azionista è la cinese Fosun, ma la maggioranza è del gigante del private equity Tpg, con circa il 60%.

Alcuni degli artisti usciti in questi anni dicono che forse può essere l’occasione per ricominciare da zero: pensano che il circo sia diventato una macchina da soldi in mano a fondi internazionali, molto lontano dallo spirito originario, con una decina di spettacoli in tournée e un’altra decina di produzioni stabili, ognuna con differenti ispirazioni. Soprattutto a Las Vegas, dove ha raggiunto gli otto spettacoli contemporanei.

È possibile che l’azionista canadese vada in soccorso del Cirque, anche perché l’ultimo 10% l’ha comprato da poco, proprio da Lalibertè, ora completamente fuori dall’azionariato. Lui, un vero personaggio da romanzo, osserva da lontano la sua creatura. Una decina di anni fa è stato uno dei pochi turisti spaziali – miliardari – che hanno raggiunto la stazione orbitale russa Soyuz, poi è diventato un famoso giocatore di poker online sotto diversi pseudonimi, guadagnandosi la fama di ‘balena’, cioè coloro che perdono spesso e molto. Le ultime notizie lo danno nel suo atollo polinesiano di Nukutepipi, dove ha avuto qualche problema con la polizia locale per una coltivazione di marijuana, che lui ha confermato detenere per scopo “medico e strettamente personale”.