Il presidente della Regione ha emanato nuove misure che saranno valide almeno fino a Pasquetta. Tra le novità più importanti il divieto di uscire senza aver coperto "naso e bocca", ma anche l'obbligo per gli esercizi commerciali di fornire ai clienti guanti e disinfettante per le mani. Raccomandata la misurazione della temperatura corporea sia all'ingresso dei negozi che nell'accesso alle attività della pubblica amministrazione
Fino a Pasquetta, almeno, in Lombardia non si potrà uscire di casa se non indossando la mascherina o, comunque, “qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca“. Nessuna possibilità, inoltre, sempre fino al 13 aprile, di fare attività all’aria aperta o di portare fuori il cane, a più di 200 metri da casa. Obblighi anche per i commercianti che dovranno fornire a tutti i clienti guanti monouso e soluzioni idroalcoliche, cioè disinfettanti. Raccomandata, ma non obbligatoria, anche la misurazione della temperatura corporea all’ingresso negli esercizi. Sono le nuove misure decise dal governatore Attilio Fontana che ha emanato il 4 aprile una nuova ordinanza, la 521, per la “prevenzione e la gestione dell’emergenza Covid-19“. Vengono confermate ed estese le restrizioni già previste dalla precedente direttiva del 21 marzo, con alcune aggiunte. Ecco quali sono le misure adottate.
Obblighi per i cittadini: spostamenti, presenza di persone in luoghi pubblici e attività all’aperto e sportive
La principale novità introdotta dalla regione Lombardia è scritta nel punto 1, quello cioè direttamente rivolto ai cittadini. Da oggi, infatti, ogni “qualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione” è obbligatorio “adottare tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere se stesso e gli altri dal contagio”. In pratica bisognerà uscire con la mascherina, o “qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani”. Come ricordato dal presidente Attilio Fontana in un video pubblicato sui suoi canali social, quindi, sarà possibile uscire anche “con sciarpe o foulard”, purché queste proteggano il viso. Resta valido, inoltre, l’obbligo di “distanziamento sociale” in ogni attività interpersonale. Vietato, inoltre, per chiunque abbia una “sintomatologia da infezione respiratoria e temperatura corporea superiore a 37,5 gradi“, uscire dalla propria abitazione. Consentito, invece, svolgere attività motoria e portare a spasso i propri animali domestici “per le loro necessità fisiologiche”, ma solo “nelle immediate vicinanze dell’abitazione in cui ha la propria dimora, residenza o domicilio e comunque a distanza non superiore a 200 metri e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”. Vietati, infine, gli assembramenti di più di due persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Le misure per le attività commerciali: via libera alla vendita di articoli di cartoleria e obbligo di fornire guanti e igienizzante
Nuove misure anche per le attività commerciali. Secondo la nuova ordinanza sarà possibile “in aggiunta alle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità”, vendere al dettaglio anche articoli di cartoleria e forniture per ufficio, ma solo “all’interno degli esercizi commerciali di cui al predetto allegato 1 del D.P.C.M. dell’11 marzo 2020”. Possibile anche il commercio al dettaglio di fiori e piante, ma esclusivamente se consegnati a domicilio. Vietata invece la vendita attraverso distributori automatici, fatta eccezione per quelli di acqua potabile e di latte sfuso. Computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, o per l’illuminazione, ma anche articoli di ferramenta, vernici, o articoli di ottica e fotografia, potranno essere venduti solo dal lunedì a venerdì, vietati quindi “nei giorni festivi e prefestivi”. Tutti gli esercizi commerciali, inoltre, dovranno fornire ai clienti “guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche“, cioè disinfettanti per le mani, prima di accedere al negozio. Non è obbligatoria, inoltre, ma raccomandata, la rilevazione della temperatura corporea con ingressi vietati per tutti i clienti con temperatura uguale o superiore ai 37,5 gradi. Solo un componente per nucleo familiare, inoltre, potrà accedere alle attività commerciali, “fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani”. Consentita la consegna di prodotti a domicilio per le stesse categorie merceologiche già inserite nel decreto del governo dell’11 marzo, come, ad esempio, gli alimentari. Vanno rispettate le misure sanitarie, sia per il confezionamento del prodotto che per il trasporto che per la consegna. Sospesi, visti anche gli assembramenti verificati in diverse città italiane, i mercati coperti e scoperti, ma anche le fiere, per tutti i settori. Potranno rimanere aperti, inoltre, gli esercizi che somministrano alimenti e bevande, come bar e mense, ma esclusivamente all’interno delle strutture della Pubblica amministrazione, degli istituti penitenziari o delle strutture sanitarie, sociosanitarie o di sostegno alle fasce deboli della popolazione.
Professionisti e pubbliche amministrazioni: le misure
Anche alle altre attività economiche, non considerate di prima necessità come supermercati e negozi di alimentari, e alla Pubblica amministrazione, nell’ordinanza sono riservate alcune misure ad hoc. Consentite le attività professionali, scientifiche e tecniche, come quelle degli studi di architettura, di ingegneria o le attività legali, ma solo in modalità smart working, “fatti salvi gli specifici adempimenti relativi ai servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza”. E, “qualora l’esercizio dei predetti servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza comporti il contatto diretto con i clienti presso gli studi delle attività, essi devono avvenire esclusivamente previo appuntamento”. Sospese le attività di riparazione e manutenzione sia di apparecchi elettronici che di articoli per la casa, fatta eccezione di “interventi strumentali all’erogazione di servizi di pubblica utilità”, “interventi necessari per la garanzia della continuità delle attività consentite” e “interventi urgenti per le abitazioni”. Sospese ancora fino al 13 aprile le attività alberghiere, a meno che queste non siano collegate con l’emergenza, come ad esempio l’accoglienza di personale sanitario o volontari della protezione civile. Consentita l’apertura anche per l’isolamento di pazienti. Resteranno aperte, inoltre le attività che garantiscono servizi bancari, finanziari e assicurativi, ma solo favorendo “la prenotazione con appuntamenti”. Resteranno ancora bloccate, inoltre, le slot machines.
Anche le pubbliche amministrazioni, infine, dovranno adottare tutte le misure necessarie per evitare la diffusione del coronavirus. Il personale, quindi, per le “attività indifferibili da rendere in presenza e non altrimenti erogabili”, dovrà essere presente in ufficio “a rotazione”, e dovrà sempre essere garantita la presenza del “personale con qualifica dirigenziale in funzione del proprio ruolo di coordinamento”. Consigliata, ma non obbligatoria, anche la misurazione della temperatura corporea.