Una voce riguardante esclusivamente i migranti della Piana del Sele e di Castelvolturno e comuni limitrofi all’interno della maxi delibera da 604 milioni di euro per il sostegno alle famiglie, alle imprese e alle fasce deboli. È il provvedimento voluto dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha ricevuto il plauso di Coldiretti: “De Luca è una persona sensibile alle problematiche dell’agricoltura – dice il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Coldiretti, Gennaro Masiello – e il finanziamento per le comunità africane va in quella direzione: consentire, come gli avevamo chiesto, la prosecuzione della raccolta nei campi che altrimenti rimarrebbero sguarniti”. Un allarme già lanciato nei giorni scorsi da Coldiretti in Puglia.
Alla voce “ulteriori azioni per le persone immigrate negli insediamenti informali del Basso Sele, di Castel Volturno e comuni limitrofi”, sono previsti circa 3 milioni e 800mila euro di sostegni economici, per la sistemazione di immobili destinati al temporaneo alloggio degli immigrati, (€ 1.473.000), l’ acquisizione di servizi di trasporto per supportare la mobilità e contrastare il rischio di contagio tra i lavoratori (€ 350.000), interventi di mediazione e sostegno psicologico, (€ 765.000), campagne di comunicazione e informazione, per accrescere la consapevolezza dei rischi dell’epidemia e contenere il contagio (€ 175.680) e interventi per garantire servizi medici ed infermieristici e l’acquisto di kit igienici (€985.200).
“Nel Basso Sele ci sono le serre e a Castelvolturno i campi di pomodori”, ricorda Masiello. Senza la manodopera africana, le raccolte rimarrebbero al palo. Di qui la scelta di finanziare direttamente le comunità immigrate, provando a contrastare fenomeni di sfruttamento e di caporalato doppiamente pericolosi in tempi di emergenza sanitaria. “Nelle scorse settimane abbiamo discusso in particolare di come potenziare il trasporto – sottolinea Masiello – perché gli immigrati si recano al lavoro stipati in furgoncini piccoli, dove è impossibile mantenere le distanze di sicurezza”. Il contagio va combattuto anche lì.