In Spagna, da più di una settimana, è nata una rete di volontari che si chiama “Coronavirus Makers”. “Creatori di speranze”, come si definiscono gli stessi volontari, che con le loro stampanti 3D creano mascherine, visiere protettive, capnografi (cioè valvole ndr.) respiratori e tutto ciò che può essere utile per far fronte all’emergenza coronavirus. La squadra è formata da medici, scienziati e ingegneri e sta producendo tra i 50 e i 100 respiratori al giorno: saranno poi distribuiti negli ospedali attraverso il Servizio d’Emergenza Medica Catalana. L’equipe catalana è partita da uno studio pubblicato dalla Rice University di Houston riuscendo a creare così un respiratore 3D in collaborazione con il Consorzio della Zona Franca, la HP e la Seat. I volontari si organizzano grazie anche a gruppi Telegram: creano i materiali necessari e li preparano fuori dalle porte delle proprie abitazioni. Qui vengono vengono poi ritirati dalle persone incaricate che portano a far assemblare i pezzi. Una volta pronti vengono consegnati dove ce n’è più bisogno. Nelle immagini in timelapse la produzione, dall’inizio alla fine, di una visiera protettiva, realizzata direttamente nella camera da letto di uno dei lavoratori della rete “Maker”. Obbligato anche lui come tanti a casa in cassa integrazione, Ivan Calderero ha deciso di investire il suo denaro nell’acquisto di una stampante 3D e delle bobine necessarie per produrre le visiere.
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