Prima si fanno pubblicità sui quotidiani, poi arrivano a casa per un prelievo di sangue e in tre giorni si ha il verdetto. Il test seriologico consente di sapere se il paziente è stato contagiato nelle ultime tre settimane dal coronavirus e se, dunque, ha sviluppato gli anticorpi e l’immunità. Da Milano a Napoli tutti gli istituti di analisi si stanno attrezzando per fare test a domicilio. A un amico che preferisce l’anonimato hanno chiesto 140 euro. “Vengono abbardati come se andassero sulla luna. I vicini allarmati hanno subito chiamato la portiera per sapere ce ci fosse l’untore nel palazzo”, spiega Andrea, nome di fantasia. Trattandosi di strutture private il prezzo varia ovviamente da laboratorio a laboratorio e comunque sono tutti subissati di richieste. Per evitare di trasformarsi in focolai di infezione, i laboratori mandano a domicilio il personale specializzato che dopo il prelevo per sicurezza gettano tuta, guanti e mascherina. In caso di positività, le stesse regole per tutti, autoisolamento per 14 giorni, pure se sono asintomatici o sono guariti. Subito le mani avanti dai virologi: questo screening sarebbe attendibile solo all’80%.

Dal Cotugno di Napoli al MIT, passando per l’Osepdale Sacco di Milano e per la Roche farmaceutica, per tutti è una corsa contro il tempo a trovare il vaccino. Un gruppo di scenziati australiani del Monash University di Clayton a Melbourne sta facendo test sul farmaco Ivermectina, usato comunemente per uccidere i parassiti intestinali, e potrebbe essere la base per creare il vaccino. Ammazzerebbe il “mostro” in 48 ore.

A tristezza si aggiunge tristezza: si muore di coronavirus in solitudine, funerali rimandati a chissà quando. L’aristocrazia papalina si è attrezzata per un requiem collettivo. E per il funerale di S.A. Don…Principe di… L’invito a unirsi alla preghiera è stato mandato a parenti e amici lontani per whatsapp. L’appuntamento era a mezzogiorno per la diretta streaming su YouTube. Monsignore nella santissima Trinità dei Pellegrini a Roma, solo, senza anima viva in chiesa, affidava alla rete l’ultimo saluto al caro estinto. E così sia.

La creatività made in sud: dai karaoke sui balconi agli insulti, dall’inno nazionale al panaro solidale. E’ l’ultima prova di resistenza quotidiana, nel vicolame del centro storico di Napoli si cala il paniere “Per i più indigenti”, chi può mette un pacco di pasta, di caffè, quello che può. Madonna ha postato la foto sul suo profilo Instagram con scritta: “Dio benedica l’Italia”. Detto da lei è una benedizione in più.

Pagina Facebook di Januaria Piromallo

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Coronavirus, “Dottore, mi può fare il tampone al cane?”

next
Articolo Successivo

Ha curato il Papa e Marella Agnelli. Andrea Penna, pranoterapeuta, offre (a distanza) un supporto allo stress da isolamento: “Prima di imparare a convivere con il virus, bisogna imparare a convivere con se stessi”

next