Mercati positivi e titoli bancari in spolvero alla vigilia dell'Eurogruppo sulla strategia dell'Ue per fronteggiare la crisi economica legata alla pandemia. Tornano le vendite sul greggio (-4,8% il Brent a 32,5 dollari il barile) dopo il rinvio dal 6 al 9 aprile del meeting dell’Opec+
Le indicazioni relative un rallentamento dei contagi da coronavirus e l’attesa per l’Eurogruppo di domani hanno permesso ai listini europei di iniziare la settimana in deciso territorio positivo. A Londra l’indice Ftse100 termina gli scambi in rialzo del 3,08%, a Madrid l’indice Ibex avanza del 3,99%, a Parigi il Cac40 guadagna il 4,61% mentre a Francoforte il Dax segna un rialzo del 5,77%. Sul listino di Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato in rialzo di 4 punti percentuali, spicca in particolare l’andamento del comparto bancario.
UniCredit ha chiuso la seduta con un +8,67%, Intesa Sanpaolo è salita di quasi 10 punti percentuali (+9,71%) e Mediobanca ha segnato un +7,16%. A sostenere gli acquisti anche il calo dello spread tra Btp e Bund, sceso di 2 punti percentuali a 193,9 punti base.
Molto bene anche Fca (+6,71%) che ha annunciato che l’assemblea annuale dei soci verrà rinviata all’ultima parte di giugno 2020. La decisione “ha anche come conseguenza il rinvio della delibera sul dividendo ordinario 2019 di euro 1,1 miliardi comunicato all’epoca della conclusione del Combination Agreement con Peugeot”. Atlantia (+0,3%) ha terminato di poco sopra la parità alla vigilia del Cda che potrebbe discutere del riassetto di Autostrade per l’Italia e fare il punto sulle trattative con il governo.
Eni (-0,11%) ha invece pagato pegno al ritorno delle vendite sul greggio (-4,8% il Brent a 32,5 dollari il barile) dopo il rinvio dal 6 al 9 aprile del meeting dell’Opec+, il cartello che riunisce i maggiori Paesi esportatori.