“Finire i campionati a settembre-ottobre? È un’ipotesi”. Tifosi e appassionati del pallone saranno sobbalzati a sentire le parole del presidente della FederCalcio. Intervistato dalla Domenica Sportiva, Gabriele Gravina ha messo in campo un’idea quasi impensabile: concludere la Serie A non in estate, soluzione già estrema e del tutto eccezionale, ma addirittura in autunno. Perché questa stagione si deve giocare per forza.
Sembra quasi una minaccia. Ed in effetti lo è. Il messaggio del n.1 della Figc era rivolto a quei presidenti che negli ultimi giorni stanno facendo di tutto per chiuderla qui, e rivedersi a settembre. Sportivamente forse sarebbe anche la soluzione più giusta, ma il sistema calcio non può permetterselo dal punto di vista economico. E soprattutto quei patron non agiscono per senso dello sport, ma solo per interesse personale: se Lotito riprenderebbe a giocare pure domani in piena pandemia perché convinto che la sua Lazio può vincere lo scudetto, a spingere per lo stop definitivo sono proprio quei club che sperano di evitare la retrocessione o tagliare costi. La Serie A continua a dare il peggio di sé. Ecco il senso delle parole di Gravina: piuttosto che andare incontro alle perdite economiche dell’annullamento, e soprattutto ad una complicatissima estate in tribunale, il presidente Figc quasi preferirebbe riprendere i tornei lasciati in sospeso in autunno. “Sarebbe il modo migliore non solo per non compromettere la stagione 2019/2020, ma anche per evitare di compromettere in ogni modo la stagione 2020/2021, perché non potremmo cominciare senza ricorsi da parte di tutti i soggetti che riterrebbero di vedere lesi i propri diritti”.
Resta una provocazione, un’opinione discutibile: meglio affrontare i contenziosi (con tre mesi di tempo e il sostegno normativo del governo ci sarebbe modo di venirne a capo) che falsare due stagioni in un colpo solo, visto che l’attuale non la salverà nessuno e in compenso anche la prossima verrebbe sconvolta, senza riposo e con gli Europei 2021 alle porte. Ma dietro le parole di Gravina non c’è solo un avviso ai naviganti, ma qualcosa di più: un grande piano internazionale per rivoluzionare i calendari di tutto il mondo e giocare le stagioni non più su due anni, ma sull’anno solare.
La proposta, per il momento ancora marginale, si è affacciata negli ambienti del calcio internazionale. Nasce dalla somma di due problemi: l’attuale emergenza Coronavirus che ha fermato il pallone praticamente in tutta Europa, e all’orizzonte i Mondiali di Qatar 2022, con la finale prevista a Natale, per cui una soluzione vera ancora non è stata trovata. Così a qualcuno è venuta la pazza idea: e se il calcio cominciasse da adesso ad allinearsi alla prossima Coppa del mondo? Visto che il ritorno in campo entro giugno è tutt’altro che scontato, e che giocare in estate ha diverse controindicazioni, tanto vale sfalsare i calendari subito: l’autunno sarebbe dedicato alla conclusione della stagione attuale, la prossima comincerebbe a gennaio e si giocherebbe tutta nel 2021, con una pausa estiva per gli Europei. Per almeno due stagioni i campionati passerebbero su anno solare, così da arrivare preparati ai Mondiali in Qatar. Sembra fantacalcio, è solo l’ultima trovata del mondo del pallone che non sa come uscire dalla crisi. E a smettere di giocare per un po’ proprio non si rassegna.