Mondo

Coronavirus, Bill Gates finanzia sette studi di ricerca per un vaccino con 125 milioni di dollari

Attraverso la sua fondazione filantropica vuole realizzare laboratori e altre infrastrutture utili alla ricerca. "Potremmo combattere l'epidemia più velocemente dei governi"

Non una sola ricerca, ma sette. Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, dopo aver lasciato il colosso hi-tech da lui creato nel 1975, ha deciso di finanziare contemporaneamente sette strutture impegnate a lavorare a un vaccino contro il Covid-19. Il miliardario vuole destinare 125 milioni di dollari (oltre 115 milioni di euro) per realizzare laboratori e altri strumenti utili alla ricerca. La sua organizzazione filantropica “Gates Foundation” potrebbe combattere l’epidemia più velocemente dei governi, ha aggiunto il fondatore di Microsoft durante una puntata di “The Daily Show“.

Il piano è stato illustrato da lui stesso in un editoriale pubblicato sul Washington Post. Per finanziare il progetto, Gates ha avviato anche una raccolta fondi per ricchissimi filantropi. Tra i primi ad aver aderito c’è Mark Zuckerberg, il fondatore e proprietario di Facebook, che ha già donato 25 milioni di dollari.

“Vogliamo costruire e fornire strutture e materiale ai migliori sette gruppi di ricerca al mondo per trovare un vaccino – ha spiegato Gates – Poi, in caso, selezioneremo ulteriormente quelle equipe di ricercatori che hanno dimostrato di saper fare più passi in avanti, fino a sceglierne due o massimo tre. Tutti devono fare la loro parte e noi non possiamo tirarci indietro”.

Il miliardario non nega che si tratti di un progetto costoso, ma sottolinea anche che “è economicamente vantaggioso. Possiamo guadagnare tempo, anche qualche mese, ed ogni mese conta tantissimo. La perdita sarebbe marginale di fronte ad un’economia globale che rischia di perdere trilioni di dollari”.

Nell’articolo sul Post, Gates invita anche i governi statali e quello centrale ad adottare misure più restrittive per limitare la diffusione del contagio. “Oltre a decisioni più severe e coraggiose – ha aggiunto – servono anche più test ed è per questo che, per lo stato di Washington, ho finanziato l’invio, direttamente a casa, di tamponi ai cittadini residenti a Seattle”.