La valenza universale del diritto alla salute ci chiama a un impegno, a una corresponsabilità di carattere globale”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale della salute che quest’anno cade nel mezzo della pandemia da coronavirus, ha voluto ricordare la necessità che a tutti i cittadini sia garantito l’accesso alle cure. E nel farlo ha ricordato quella “corresponsabilità” di carattere globale che più volte ha invocato nelle ultime settimane, rivolgendosi all’Europa e non solo, perché di fronte alla grande emergenza non ci siano divisioni, ma cooperazione. Perché, ha dichiarato, tutti siamo chiamati a “mettere da parte egoismi nazionali e privilegi di sorta al fine di dare alla cooperazione mondiale un impulso di grande forza per ciò che riguarda le cure, la ricerca, lo scambio di informazioni, la fornitura di strumenti capaci di salvare vite umane”.

E, proprio in questa giornata, il capo dello Stato ha voluto ricordare l’importanza del servizio sanitario nazionale e il suo ruolo nella lotta alla pandemia: “I Servizi Sanitari Nazionali costituiscono capisaldi essenziali delle comunità“, si legge sempre nel messaggio. “La qualità della vita e gli stessi diritti fondamentali della persona sono strettamente legati alle capacità e all’universalità del servizio alla salute”. Perché questo diritto sia garantito, servono aiuti e sostegni che durino nel tempo: “Le strutture da sole non basterebbero senza l’umanità e la responsabilità di chi vi opera: per questo il ringraziamento di oggi deve tradursi in un sostegno lungimirante e duraturo da parte delle nostre comunità”.

Proprio agli operatori sanitari si è poi rivolto Mattarella: “Le vicende drammatiche di questi giorni hanno mostrato di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari. Il nostro pensiero grato e riconoscente va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati”.

In questi giorni, si legge ancora, “tanti lutti e sofferenze hanno reso ancor più evidente il valore della salute, componente essenziale del diritto alla vita, presidio da preservare e rafforzare nella solidarietà tra i popoli, gli stati, i continenti”. “L’umanità ha le risorse per debellare questo nuovo virus, come le ha per contrastare malattie e disagi particolarmente diffusi nelle aree più povere e dove l’ambiente ha subito danni maggiori”. E proprio questo impegno “solidale” per la salute “può diventare un vettore di pace e amicizia, capace di influenzare positivamente le relazioni tra i Paesi”.

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