Calcio

Kitikaka – Giorgia Rossi, l’isolamento tra cucina, selfie e Netflix: “Finire il campionato? Prima la sicurezza. E comunque mai i play off”

Piccolo stupidario del fine settimana calcistico (che non c'è), con il titolo che vuole essere un tributo (a modo nostro) alla fortunata trasmissione Mediaset - In questa puntata l'intervista alla conduttrice di Pressing-Serie A: il racconto dell'emergenza, la vita a Milano 2, il parere sull'eventuale ripresa del campionato

La signor(in)a Rossi in isolamento forzato. Ad almeno un metro di distanza difficile fare… Pressing. Non c’è un Tacchinardi, un Ciro Ferrara, un Walter Zenga che tengano. Chiuso lo studio di Pressing – Serie A, chiuso lo stadio, per Giorgia Rossi rimane l’appartamento di Milano 2.

Ansia da quarantena tra quattro mura?
Rallentare così drasticamente la mia frenesia quotidiana mi ha sorpreso e spiazzato. Ma ho un’ancora di salvataggio.

Jogging con cani e bambini al seguito?
No, vado in onda con il tg e devo andare in redazione quasi tutti i giorni. Casa e lavoro, casa e lavoro, oltretutto qui vicino a Cologno. E a dire il vero è il tragitto che facevo prima, ma di questi tempi…

I lasciapassare li hai stampati tutti?
Certo. Ho le mascherine e tutto il resto. Mediaset ci ha messo in sicurezza.

Qualche escursione al supermercato?
Hai voglia. Anche perché a 33 anni ho iniziato a cucinare per la prima volta in vita mia. Un pollo con patate al forno, le lasagne…

Ma le lasagne sono complicatissime…
Ci ho preso gusto.

Risultato? 1, X o 2?
Una sconfitta clamorosa con la pizza.

Quattro Stagioni batte Rossi tre a zero…
Ho preso tutti gli ingredienti giusti, ma non ha lievitato abbastanza. È venuta fuori una cosa immangiabile. Meglio il digiuno. Vedevo che a tutti gli riesce…

Giorgia, Pressing non si può più fare…
Eh lo so, nemmeno a distanza, lo so. Proviamo a giocare di squadra e stiamo a casa.

L’8 marzo 2020 fu l’ultima puntata…
Ho perso il conto, mi pare fu la sera di Juve-Inter. Poi la settimana dopo feci anche l’ultima di Champions, con l’Atalanta che batte il Valencia, ma leggendo i bollettini avevo capito che stava andando malissimo. Io le misure restrittive, oltretutto, le avrei pure anticipate un po’ prima. Ora è difficile prevedere una data per la fase 2.

Su Twitter hai citato il Papa: “Nessuno si salva da solo”.
Un momento da brividi. L’immagine con Francesco da solo e San Pietro deserta è stata qualcosa di così intimo, ma anche di incredibilmente universale.

Viva Che, viva Fidel, viva Raul: hai retwettato pure i medici cubani arrivati in Italia per combattere il Covid-19…
Pure l’Albania ci ha aiutato. E io che mi aspettavo un aiuto dalla Germania.

Il 13 marzo hai retwittato con entusiasmo il flashmob dal balcone: anche tu con la chitarra a cantare?
Ci ho provato, ma nessuno mi ha seguita.

Milanesi un po’ freddini…
Qui a Milano 2 erano tutti zitti e silenziosi. Io sono romana. A Roma e Napoli c’è comunque spirito e voglia di condivisione diversa rispetto al Nord.

Poi se si apre il tuo profilo Instagram per gli utenti sono sincopi e svenimenti…
È un modo di divertirmi. Su Instagram esce una parte di me che nella quotidianità metto in risalto.

È adorabile la posa sbarazzina mentre scendi dal treno e tiri un trolley…
(ride ndr) È la più semplice. Di solito faccio foto dove mi metto in posa. Più chi altro mi manca una cosa. Non c’è mai nessuno che mi fa le foto quando non me ne accorgo.

Facciamo un appello, non tarderanno i volontari.
Le foto rubate senza che me ne accorga sono le migliori.

Poi ci sono anche tanti commentatori sui social che fanno apprezzamenti come dire, coloriti…
Semplicemente, quelli volgari li cancello

Dalle foto risulta che hai una collezione pazzesca di tacco 12…
È un 10. Il 12 lo reggo cinque minuti. Apprezzo la femminilità del tacco 12, ma nelle dirette uso un 10.

Quando ricomincia la Serie A?
Un rebus. Intanto prima la sicurezza e la salute. Se si riparte a luglio va benissimo. Tanto quest’anno niente vacanza.

Idea playoff?
Bocciata.

Congelare le posizioni attuali?
Boccio anche questa.

Va bene, triplice fischio e tutti a casa.
Nel caso non si ripartisse non assegnerei nulla. Lo so, sarebbe una beffa clamorosa. La Lazio, ad esempio, perché non dovrebbe provare a giocarsela fino all’ultimo?

Per chi batte il cuore calcistico di Giorgia?
Da piccola avevo una preferenza, oggi per propensione al lavoro tifo italiani in Champions.

Possiamo non crederci?
Da ragazzina ero romanista.

Nella vita si cambia…
No, no, non ho mai cambiato, sempre Roma ma rimango imparziale.

La sorpresa del campionato nell’annata monca 2019/2020
Il Lecce e il Verona. Per le capacità dei due allenatori, Juric e Liverani.

La domenica senza partite che fai?
E chi se ne accorge più. Oggi che giorno è?

Anni fa si guardavano quattro-cinque partite in bassa frequenza…
Ricordo la bellezza delle partite alla radio con Tutto il calcio minuto per minuto.

Addio adrenalina della domenica…
La stempero con pizza e birra acquistata da quei pochi che consegnano.

Giornata tipo senza lavoro da quarantena?
Mi alzo, inizio a vedere serie su Netflix, ora sono all’ottava stagione di Suits, poi lettura giornali, pranzo, doccia… anzi no, oggi la doccia oggi non l’ho fatta, un po’ di attività fisica…

…non oltre duecento metri da casa.
Poi altro film, cena, e ancora film.

L’ospite che ti manca a Pressing Serie A.
Daniele De Rossi. Fatemi firmare dove volete per averlo subito. Lo conosco bene, conosco bene anche la moglie, ma so che ha voglia di diventare allenatore e in tv non ci viene.

Giorgia Rossi alle grandi manovre: quest’anno hai spostato Pardo al lunedì…
No dai, non l’ho rimesso io era troppo pesante non ce l’avrei fatta, mi hanno aiutato. (ride ndr) Ehi Pier è una battuta, non arrabbiarti.

Così d’emblée contro la corazzata della Domenica Sportiva…
Non c’è competizione in termini di share né da parte mia né dell’azienda. Certo abbiamo voglia di migliorarci, ma essendo un prodotto giovane e nuovo su un canale come Rete4 che non ha mai trattato il calcio bisogna fidelizzare il pubblico.

Toglici un dubbio: è vero che Sergio Sabatini è rimasto chiuso nei corridoi Mediaset e la famiglia lo sta cercando?
(ride ndr) È una colonna, ospite fisso nei nostri tg. È il mio maestro.

Un tuo modello di conduzione tv.
Apprezzo Ilaria D’Amico. Però non credo di volerle assomigliare. È una donna che si è fatta strada in un mondo complicato con grande autorevolezza.

Il solito luogo comune della donna che non sa nulla di calcio…
Per me è sempre stato motivo di stimolo. Di fronte al pregiudizio ho sempre cercato di dare qualcosa in più per farmi apprezzare.

Se non avessi fatto giornalismo sportivo in tv…
Finivo giurisprudenza per diventare avvocato.

Due calci al pallone…
Per carità, sono una pippa. Ho provato un paio di volte, ma non sono portata.

Il match più bello della vita?
La finale dei Mondiali 2006. Io a casa con i miei genitori. Loro in salone, io in cucina a pregare per i rigori. Ad ogni gol una liberazione. Un’emozione che rimarrà dentro per sempre.

Giorgia allo stadio: curva, distinti, poltronissima, area press?
In curva non riesco a vedere bene.

Il campione del cuore.
Che domande: Francesco Totti.

Feticcio maglietta sudata nel cassetto?
Più di una.

Cosa ti manca di più durante la quarantena: un caffè, una pizza ben lievitata, Walter Zenga?
Le passeggiate all’aria aperta. Quando rientravano nella normalità le avevo sottovalutate.

Le ultime parole famose, Giorgia Rossi, 7 aprile 2020
C’è bisogno di mantenere le promesse e rischiare: se l’Europa ci vuole, altrimenti noi italiani siamo più forti di tutto. In questo momento spero che l’Europa faccia la sua parte, ma anche noi italiani dobbiamo rivendicare il nostro orgoglio.