Aveva confessato all’inizio del processo di avere ucciso Kuciak e la sua fidanzata Martina Kusnirova, entrambi 27enne, il 21 febbraio del 2018 con colpi di arma da fuoco alla testa e al petto nella loro casa di Vel’ka Maca, 65 chilometri ad est di Bratislava. Miroslav Marcek è stato così condannato a 23 anni di carcere, due in meno rispetto a quelli richiesti dall’accusa. Il giudice ha infatti spiegato di aver tenuto conto della confessione e del fatto che l’assassino abbia fornito alle autorità informazioni importanti riguardo ai suoi complici e al presunto mandante dell’omicidio, l’imprenditore Marian Kocner. Il procedimento che riguarda lui e altri due accusati, iniziato a gennaio, è stato sospeso a causa dell’epidemia di coronavirus. Kuciak aveva condotto una serie di inchieste giornalistiche proprio sugli affari di Kocner.

Tre settimane dopo l’omicidio, le proteste della popolazione portarono alle dimissioni del premier Robert Fico. Kuciak, 27 anni, e la sua fidanzata sono stati trovati senza vita il 25 febbraio nella loro casa vicino Bratislava, uccisi a colpi di arma da fuoco. Il giornalista stava realizzando un’inchiesta, pubblicata poi postuma e incompleta, sulle relazioni fra imprenditori italiani sospettati di essere legati alla ‘ndrangheta e uomini politici slovacchi. La vicenda aveva dato il via a proteste in Slovacchia e altri Paesi: 40mila persone erano scese in strada a Bratislava nella più grande protesta dalla rivoluzione di velluto che nel 1989 rovesciò il regime comunista cecoslovacco e altre manifestazioni si sono svolte in varie città slovacche, così come a Praga e Berlino.

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