L’Emilia-Romagna ha stanziato un pacchetto da 320 milioni di euro per la “ricostruzione” della Regione dopo il coronavirus con un progetto simile a quello messo in pratica dopo il sisma del 2012. La giunta di centrosinistra guidata da Stefano Bonaccini ha approvato oggi il piano destinato in particolare a famiglie e imprese. Tra le varie misure c’è anche il contributo di mille euro ciascuno, in media, destinato a medici, infermieri e operatori sociosanitari. In totale uno stanziamento da 65 milioni, per circa 60mila persone impegnate “in prima linea”, e da modulare dopo l’accordo con i sindacati.

Un premio, una tantum, “giusto e dovuto – ha detto Bonaccini – e siamo convinti che sia anche nelle aspettative di alcuni milioni di persone che abitano in Emilia-Romagna e che ogni giorno applaudono”.
E se ancora non si sa quando sarà la ripartenza, “al come dobbiamo iniziare a pensare adesso” è il concetto su cui Bonaccini insiste da qualche giorno. Da un lato il presidente ci tiene a chiarire che la politica non deve sostituirsi agli scienziati, ma, dall’altro, ha già lanciato un pool dove proprio uomini di scienza, economisti e umanisti lavoreranno insieme per immaginare l’Emilia-Romagna che verrà. Per questo gruppo di lavoro ha già dato la sua disponibilità Romano Prodi, “ma ci saranno anche dei trentenni” perché “abbiamo bisogno di un pensiero nuovo”, ha spiegato il presidente in una videoconferenza stampa insieme al sottosegretario Davide Baruffi.

Fra i provvedimenti varati dalla giunta, ci sono anche i 20 milioni per un hub di terapia intensiva nazionale, che sarà illustrato nei prossimi giorni con il ministro Speranza. Ma anche decisioni per sostenere lavoratori, famiglie e imprese, e per “pensare già alle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, per essere pronti nel momento in cui si potranno riattivare almeno alcuni settori economici”. Due milioni andranno per la sicurezza degli alberghi, 3,5 milioni per le associazioni sportive, un milione per il settore cultura. Il sistema impresa è un chiave e a questo saranno destinati 50 milioni. Ma ci sono altri capitoli importanti: 5 milioni per internet, pc per la scuola e la formazione digitale a distanza; 21 milioni per casa e welfare; 31 milioni per l’agricoltura e investimenti da 120 milioni per potenziare il sistema ferroviario regionale. Infine, non manca il sostegno al mondo di editoria locale e edicole, a cui saranno rispettivamente dedicati un milione e cinquecentomila euro.

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