La storia la racconta Il Messaggero. Barone ha fatto la traversata in solitaria della Siberia in invernale: è partito il 16 gennaio da San Gemini (Terni), atterrato a Magadan e da lì si è messo in viaggio per 44 giorni pedalando per 1.500 chilometri fino a Ojmjakon. Temperature fino a 70 gradi sotto zero. Poi l'emergenza coronavirus
Lorenzo Barone si trova in Siberia ed è lì che sta trascorrendo il suo isolamento senza poter tornare in Italia. La storia la racconta Il Messaggero. Barone ha fatto la traversata in solitaria della Siberia in invernale: è partito il 16 gennaio da San Gemini (Terni), atterrato a Magadan e da lì si è messo in viaggio per 44 giorni pedalando per 1.500 chilometri fino a Ojmjakon. Temperature fino a 70 gradi sotto zero. Poi l’emergenza coronavirus e l’impossibilità di rinnovare il visto lo hanno bloccato a Irkutsk, vicino al lago ghiacciato di Baikal. Lago che Barona ha attraversato prima che cominciasse il disgelo: “Ho cominciato a vedere le foche che uscivano dall’acqua”. L’uomo ha raccontato al quotidiano romano che resterà lì, almeno per un po’: “Credo di affittare una casa per 100-150 euro al mese e starmene qui in Siberia perché tornare è quasi impossibile. Prolungherò il visto russo per altri tre mesi, aspetterò che la situazione si calmi e starò in quarantena qui in Siberia. Devo solo capire dove, credo di andare in qualche piccolo villaggio tra le foreste. In teoria non è possibile prolungare il visto, ma alla luce di questa emergenza sanitaria spero di riuscire”.