Cinema

Da Toy Story al premio Turing, quando Jobs disse ai due grafici vincitori: “I film che state creando dureranno per generazioni”

Edwin Catmull e Pat Hanrahan hanno conquistato l’onorificenza internazionale che riconosce i contributi “duraturi e importanti” nel campo dell’informatica

di Davide Turrini

Dall’animazione di Toy Story al “premio Nobel” per l’informatica. La curiosità che incrocia sviluppo tecnologico per il cinema e scienza tout-court è stata segnalata dalla BBC. Edwin Catmull e Pat Hanrahan hanno vinto il premio Turing, ovvero l’onorificenza internazionale che riconosce i contributi “duraturi e importanti” nel campo dell’informatica.

Catmull e Hanrahan non sono altro che gli artefici di uno dei più importanti salti in avanti della tecnica animata nella storia del cinema. Ricordate i titoli di testa di Toy Story? Siamo nel 1995. Ci sono Mr. Potato Head e lo sceriffo Woody. Ma soprattutto il gioco di luci e ombre prodotto dai riflessi provenienti dalle finestre della stanza del piccolo Andy mentre un caravanserraglio di pupazzetti e giochini si mobilita. Parte integrante degli Pixar Studios (Catmull tra i fondatori, Hanrahan tra i primi dipendenti) i due hanno lavorato per anni a stretto contatto sui software della tridimensionalità degli oggetti da trasporre nei film animati. Catmull, ad esempio, ha dedicato i suoi studi post dottorato a creare un modo per far riconoscesse al computer una superficie curva. Una volta che gli sviluppatori hanno potuto lavorare su una superficie curva definita matematicamente, si è potuto aggiungere più funzionalità come trame e profondità.

Col senno di poi, sembra una sciocchezza, ma il risultato di questa intuizione applicata al cinema d’animazione nel 1995 è stata una discreta rivoluzione. Catmull, tra l’altro, ha raccontato il successivo passaggio: “Gradualmente scoprii quale tipo di illuminazione doveva essere applicata: la plastica riflette la luce in un modo e il metallo in un altro molto diverso”. Catmull, un 75enne del West Virginia, oggi in pensione, si laureò nel 1974 e lavorò in un laboratorio di grafica a New York. Nel 1979 diventò capo della divisione computer grafica della Lucasfilm, fondata da George Lucas. Catmull ha raccontato diverse volte che il suo sogno era realizzare un lungometraggio animato al pc, ma che la sua idea era sempre stata bocciata come “impraticabile”. Nel 1986 è la Apple di Steve Jobs a comprare la divisione computer grafica della Lucasfilm e a trasformarla nella società indipendente Pixar. Società che poi nel 2006 verrà rilevata definitivamente da Disney Studios. Poco dopo l’entrata in scena di Jobs alla storia si aggiunge anche Hanrahan. È lui tra il 1986 e il 1988 a occuparsi dello sviluppo del RenderMan, un motore di rendering che ha permesso la creazione di animazioni in 3D.

Ed è a questo punto che gli studi di Catmull si sovrappongono a quelli del collega: i due diversificano il riflesso della luce e il suo assorbimento su diverse superfici tra cui la pelle umana dandogli un definitivo aspetto realistico tanto da arrivare alla produzione di diversi cortometraggi (Tin toy, ad esempio) e infine nel 1995 il Toy Story diretto da John Lasseter. RenderMan verrà poi utilizzato in Pixar anche per realizzare A bug’s life e diventerà un software fondamentale per gli effetti visivi di Terminatori 2, Titanic e Jurassic Park. Sia Catmull che Hanrahan hanno spiegato che ancora oggi i film animati al pc vedono la luce grazie a un piccolo esercito di animatori che spesso devono lavorare ancora manualmente. I due hanno ricordato che una delle affermazioni memorabili di Jobs, solitamente riservato nel lavoro alla Apple, ma molto aperto agli scambi per quello in Pixar, fu: “Mentre i computer vengono buttati via dopo qualche anno, i film che state creando dureranno per generazioni”. La cerimonia ufficiale di consegna del Premio Turing è prevista per giugno 2020. L’annuncio è stato dato ai primi di marzo e i due, oggi in pensione, ma vecchi amici, hanno avuto giusto il tempo di un pranzo insieme per celebrare il nuovo riconoscimento, prima dell’avvio del lockdown statunitense contro il coronavirus.

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