Ricorso accolto. E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, che ha deciso di dire sì all’istanza presentata dagli avvocati Licia D’Amico e Alfredo Galasso in nome dei tre figli di Marianna Manduca, uccisa nel giugno del 2007 dal marito che aveva invano denunciato per 12 volte. Il ricorso dei ragazzi era stato presentato contro la sentenza d’appello che aveva negato loro il diritto a 259mila euro di risarcimento per la mancata tutela della loro mamma da parte dello Stato.
Adesso il caso sarà nuovamente esaminato dalla Corte di Appello di Catanzaro designata dalla Cassazione come giudice del rinvio, a seguito dell’annullamento del verdetto emesso dalla Corte di Appello di Messina il 19 marzo 2019. Con questo verdetto emesso dalla Terza sezione civile in materia di “responsabilità dei magistrati”, i supremi giudici hanno accolto il ricorso di Carmelo Calì, il cugino di Marianna Manduca, che ha adottato i tre figli rimasti orfani della mamma e che in loro nome si è costituito in giudizio contro la Presidenza del Consiglio dei ministri che aveva ottenuto la revoca dell’indennizzo con una sentenza che aveva suscitato polemiche e indignazione. Marianna è stata uccisa dal marito Saverio Nolfo, condannato a 21 anni di reclusione in primo grado.
“Siamo molto soddisfatti della risposta di giustizia arrivata oggi con questa sentenza della Corte di Cassazione. Una sentenza di portata storica” ha detto l’avvocato Licia D’Amico, che insieme all’avvocato Alfredo Galasso difende i tre orfani di Marianna Manduca. Il risarcimento di 250mila euro riconosciuto in primo grado, dopo che era stata ravvisata la responsabilità civile dei magistrati, la donna aveva infatti presentato 12 denunce contro l’uomo che l’ha poi uccisa a coltellate, e poi annullato dai giudici della Corte d’Appello. “Questa sentenza che accoglie pienamente il nostro ricorso riconosce – sottolinea l’avvocato – che quanto era stato deciso dalla Corte di Appello di Messina era errato. Ora ci attende un nuovo grado di giudizio. Intanto è arrivato quello che chiedevamo, una parola di giustizia, una sentenza che ne cancella una sbagliata, che toccava una vicenda dolorosa, un femminicidio, una donna, Marianna, che aveva denunciato ma non era stata ascoltata. Oggi arriva un messaggio di incoraggiamento per chi è vittima di violenza”.
Soddisfazione è stata espressa da Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia: “Finalmente i tre orfani di Marianna Manduca hanno una speranza di giustizia perché la Cassazione ha accolto il ricorso contro la sentenza che negava loro il risarcimento dello Stato, dovuto per avere ignorato le 12 denunce che la madre aveva presentato contro il marito, che poi la ha uccisa. Il risarcimento di 259mila euro era stato contestato dall’Avvocatura dello Stato in nome di tutti gli italiani. Non credo però che ci siano italiani che si siano sentiti rappresentati da una tale iniquità”.