Cari complottisti, lo so: la Spectre ha creato questo virus e sta facendo delle prove tecniche di regime globalizzato, in realtà le vittime per questo virus sono solo 12, certo, certo, lo so, avete ragione, è un’evidenza sotto gli occhi di tutti, sono tutti matti a dichiarare lo stato d’emergenza, anche quei pazzarelli kamikaze dei nipponici, che mattacchioni!
Vi chiedo un favore personale: sospendete il giudizio almeno per questa volta, almeno fate passare questa quarantena, poi potrete sbizzarrirvi con tutte le vostre teorie del complotto, e perché no? Immaginare che Giulio Andreotti non sia morto in realtà e che insieme ad Elvis e Marilyn abbia ordito questa pandemia in un bunker fiorito. Che ne dite?
In questi giorni ho bisogno di credere, non di dubitare, ho bisogno di affidarmi alle istituzioni, ho bisogno di certezze e di speranze, di informazione e non di controinformazione. La posta in gioco è altissima: la nostra vita quotidiana. Il caffè al bar, l’aperitivo, le scampagnate, le riunioni sindacali, il cinema dopo la pizza, avete presente? Sono quelle piccole cose che ci aiutano a sopportare una vita senza senso, ma per fortuna con cinque sensi!
Siamo nel tunnel cosmico della morte universale, dell’entropia metafisica, siamo figli di un atomo impazzito, di un Dio svenuto, di un crollo genetico paradossale, la paraffina e l’olio di palma già ci complicavano la vita, c’è sempre qualcuno che ti dice che una cosa è cancerogena, tanto che ti viene da pensare che l’universo sia cancerogeno, e che il Big Bang sia il vero mandante di tutti i tumori, la vita era già un delitto prima, un delitto ancora imperfetto, ora arriva questo virus perfezionista, e noi tremiamo, è la struttura del quotidiano che trema, sono le fette biscottate al burro che iniziano ad avere crisi di identità, è il dentifricio che scopre la sua segreta nerezza, il latte già da tempo lo sapeva di essere figlio delle tenebre, è un evento dinamitardo che sta facendo esplodere i nostri abbracci e i nostri sorrisi ormai soffocati da una mascherina, per questo abbiamo bisogno di credere, non di dubitare.
Lasciatemi in pace, lasciate in pace quelli come me, anche se la verità ospitasse le vostre parole fuggevoli, io avrei bisogno ugualmente di affidarmi alla bugia, dato che è una bugia condivisa da miliardi di persone. Questa volta non si tratta di regime, di scoperchiare complotti, qui si tratta di un saluto al bar, è questo che è in pericolo, la Spectre e James Bond verranno dopo, dopo farete il vostro prezioso lavoro di controinformazione, ma per ora, solo per ora: sospendete il giudizio insieme a me, affidatevi a Conte, e pregate per un caffè al bar, anche ristretto, non ha importanza.
Volete sapere chi mi paga per scrivere queste cose? Ci credete? Nessuno, proprio nessuno, infatti mia mamma è molto preoccupata per me.