Il giovane fa parte di un gruppo di persone sbarcate nei giorni scorsi a Lampedusa, poi trasferite a Porto Empedocle e da lì a Pozzallo: "Aveva febbre alta e una congiuntivite". Programmati i test per gli operatori del centro: "Deve essere garantita la sicurezza dei cittadini"
L’hotspot di Pozzallo, in provincia di Ragusa, è stato blindato dopo che un 15enne egiziano ospite della struttura è risultato positivo al test per il coronavirus. A dare la notizia è il Sindaco della cittadina, Roberto Ammatuna, che ha presentato un doppio esposto alle Procure di Agrigento e Ragusa per verificare eventuali responsabilità, portando all’apertura di un fascicolo contro ignoti per rifiuto e omissione di atti di ufficio e per delitto colposo contro la salute pubblica: “Nella notte sono stato informato che uno dei 50 migranti presenti nell’hotspot è risultato positivo al Covid-19 – ha spiegato – Il tampone era stato eseguito prontamente dal medico responsabile dell’hotspot perché ai controlli sanitari si evidenziava una temperatura di 38 gradi circa”.
Ammatuna ha tenuto un incontro in Prefettura nella mattinata di venerdì per capire come poter gestire la situazione, ma nel frattempo la struttura è stata isolata per evitare che il contagio si diffonda tra la popolazione: “In ogni caso, l’hotspot deve essere completamente blindato e isolato e nessun rapporto deve esserci con la città di Pozzallo”, ha continuato il Sindaco. Dalla Prefettura di Agrigento fanno sapere che “sono stati allertati l’ufficiale sanitario di Porto Empedocle e la direzione sanitaria dell’Asp di Agrigento affinché siano individuate tutte le persone di questa provincia che hanno avuto contatti con il migrante. Queste persone saranno poste in isolamento fiduciario e saranno destinatarie di un servizio medico di sorveglianza attiva. Eventualmente saranno sottoposti a tampone nel caso in cui dovesse esserne riscontrata la necessità”.
Così, dal Municipio sono partiti i due esposti e una richiesta di un atto ispettivo da parte dell’assessorato alla Salute della Regione Sicilia: “Bisogna capire bene se il migrante in questione sia stato visitato in modo approfondito prima della partenza – spiega Ammatuna – Questa è una vicenda oscura che richiede una precisa e inevitabile chiarezza. La comunità pozzallese, che da sempre ha svolto un compito umanitario che è riconosciuto da tutti, non può essere tradita in questo modo. Difenderemo gli interessi della città in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la legge ci consente”.
Poche ore dopo la conferma che la procura di Ragusa ha aperto un fascicolo contro ignoti: “Bene ha fatto la Procura della Repubblica di Ragusa ad aprire un fascicolo di inchiesta per accertare eventuali responsabilità – ha commentato il Sindaco – Non si riesce a comprendere come in due diverse località come Lampedusa e Porto Empedocle, dal punto di vista sanitario, non sia stata evidenziata alcuna patologia così come avvenuto prontamente a Pozzallo. Ogni migrante nel trasferimento da una sede ad un’altra è accompagnato sempre da una certificazione medica redatta da un sanitario nel luogo di provenienza che attesta le condizioni psicofisiche e le eventuali patologie. Per quello che ci risulta nessuna patologia degna di nota è stata comunicata alle autorità preposte, segno che, secondo i sanitari del posto di provenienza, tutto era nella norma”.
Il giovane fa parte di un gruppo di migranti sbarcato nei giorni scorsi a Lampedusa, poi trasferito a Porto Empedocle e da lì a Pozzallo. È solo a quel punto che il ragazzo ha iniziato a manifestare i sintomi del coronavirus: “Aveva febbre alta e una congiuntivite – racconta il Sindaco -, un grosso campanello d’allarme in un soggetto così giovane. Così abbiamo deciso di sottoporlo al tampone. Verso mezzanotte è arrivato l’esito, purtroppo positivo”.
Gli altri migranti presenti nell’hotspot non presentano al momento alcun sintomo, ma Ammatuna ha chiuso la struttura con un’ordinanza: “Da lì non si esce e non si entra – dice – Inoltre ho preteso che tutti gli operatori siano sottoposti a tampone, pur essendo dotati di dispositivi individuali di protezione. Un atto indispensabile per restituire serenità alla mia comunità”.
Il timore per il primo cittadino è che questa vicenda possa alimentare “il germe del razzismo” in una “città che è sempre stata aperta e accogliente. Viviamo una fase delicata e serve la massima attenzione di tutti, simili errori non devono accadere e per questo ho chiesto che si faccia chiarezza al più presto”. A Porto Empedocle, nel frattempo, sono arrivati 72 migranti soccorsi ieri al largo di Lampedusa: “Ovviamente qui non possono essere portati”, avverte il Sindaco.