“Sulle attività produttive c’è una piccola variazione: da martedì 14 aprile riapriamo le cartolibrerie, le librerie e i negozi per neonati e bambini. Apriamo con ponderazione anche anche qualche attività produttiva, in particolare il taglio dei boschi per fornire i combustibili solidi”. Sono i primi spiragli nel “lockdown” da coronavirus, annunciati dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a palazzo Chigi. La serrata pressoché totale viene prorogata ancora, dal 14 aprile fino al 3 maggio. Ma arrivano singole deroghe e nuove regole per le attività aperte, con l’obbligo di mascherine per i dipendenti e prodotti per disinfettare le mani vicino alle casse o anche alle tastiere dei bancomat.
Fino al 3 maggio quindi restano in vigore tutti i limiti agli spostamenti, la chiusura delle scuole, lo stop alle attività produttive non essenziali. E resta la possibilità per le Regioni di emettere ordinanze ancora più restrittive di quelle dello Stato. Ma il piano verso la Fase 2, quella della convivenza con il virus, comincia a prendere forma. Intanto con la riapertura, da martedì 14 aprile, di una decina di attività inserite nella nuova lista dei codici Ateco allegata al dpcm: oltre alla silvicoltura, anche l’industria di legno e sughero (esclusi i mobili), così come la fabbricazione dei computer. Ma anche con l’istituzione di una task force di esperti che deve studiare “processi razionali” per “ripensare l’organizzazione della nostra vita” e preparare il graduale ritorno alla normalità. Sono le parole dello stesso Conte: “Questo gruppo di esperto sarà presieduto da Vittorio Colao e formato da tante personalità che risiedono in Italia e all’estero come Giovannini, Maggini, Mazzuccato, Sadun”, ha spiegato il premier.
RIPARTONO ALCUNE ATTIVITÀ, DA BOSCHI A PC
Dall’uso delle aree forestali, per tagliare i boschi ad esempio, alla fabbricazione dei computer, si allunga di una decina di voci la lista dei codici Ateco, che vanno da un ampliamento delle attività legate all’agricoltura alla ripresa per gli organismi internazionali presenti in Italia, come le sedi delle agenzie delle Nazioni Unite. Aggiunte tra le grandi opere quelle idrauliche. Riparte il commercio all’ingrosso di carta e della cancelleria, per consentire la rifornire le cartolerie di penne, pennarelli, quaderni pronte alla riapertura insieme alle librerie e ai negozi per bambini, una eccezione perché sul resto dell’abbigliamento la serranda resta abbassata.
IN AZIENDA POSSIBILE SMALTIRE LE SCORTE
Per le attività che restano sospese sarà comunque possibile entrare in azienda per vigilanza o manutenzione, per la gestione dei pagamenti (a partire dalle buste paga) e per la sanificazione. Si potranno anche spedire e ricevere merci, tutto previa comunicazione al Prefetto. Le fabbriche e le attività aperte devono assicurare “prioritariamente la distribuzione e la consegna di prodotti deperibili e dei generi di prima necessità”.
LUNGO-ORARIO AL SUPERMERCATO, GUANTI PER LA SPESA
Il dpcm elenca le misure per gli esercizi commerciali aperti, indicando la necessità di utilizzare guanti usa e getta per fare la spesa e la mascherina in tutte le fasi lavorative dove non si possa mantenere la distanza. Prevista la sanificazione due volte al giorno. In più si prevede che nei piccoli negozi, entro i 40 metri quadri, si entri uno per volta e con la presenza di massimo due operatori. Per scaglionare gli accessi si prevedono anche “ampliamenti delle fasce orarie”. Alla cassa si deve trovare l’igienizzante per le mani, anche prima di digitare il Pin del bancomat.
SPOSTAMENTI E SPORT VIETATI, RESTA ATTIVITÀ MOTORIA
Per altre tre settimane bisognerà rimanere a casa, salvo “comprovate esigenze lavorative“, necessità o motivi di salute. Niente eventi, chiusi bar, ristoranti, pub e discoteche. Vietati i trasferimenti da dove ci si trova, vietatissimi gli spostamenti verso le seconde case di vacanza. Parchi e aree gioco restano chiusi, così come è confermato lo stop per tutte le attività sportive, anche gli allenamenti dei professionisti. Rimane consentita l’attività motoria vicino casa, da soli e mantenendo le distanze. Confermata anche la disciplina sui transiti brevi, di massimo 72 ore, per chi deve venire in Italia per lavoro. Stretta su chi proviene dall’estero, che dovrà rispettare i 14 giorni di isolamento anche senza sintomi, e stop per le navi da crociera. Chi rientra avrà l’obbligo di isolamento fiduciario anche in assenza di sintomi. Prevista la possibilità di transiti per lavoro di massimo 5 giorni (72 ore prorogabili di 48). Regole più stringenti, in entrambi i casi, alla partenza dall’estero: bisognerà consegnare una dichiarazione ai vettori che dovranno misurare la temperatura e bloccare il viaggio di chi sia in stato febbrile.