“La ricerca di una piena verità sulla tragedia, inaccettabile nelle sue modalità, resta un dovere civile che le istituzioni sono chiamate a perseguire”. Così, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato, nel giorno del ventinovesimo anniversario, il disastro marittimo che costò la vita a 140 persone, quando il traghetto Moby Prince, il 10 aprile 1991, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno.
“E’ incancellabile non soltanto per quanti patirono lo strazio indicibile di veder spezzati gli affetti più cari, ma per l’intero popolo italiano”, ha aggiunto Mattarella. Nel più grave incidente della marineria italiana morirono 65 membri dell’equipaggio e 75 passeggeri. Solo un sopravvissuto. La prua del traghetto squarciò una delle cisterne del greggio trasportato e si scatenò un incendio.
La relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta, resa pubblica il 24 gennaio 2018 in Senato, aveva ribaltato ricostruzioni e cause della strage: il disastro infatti, secondo l’inchiesta parlamentare, non era riconducibile alla presenza di nebbia e alla negligenza del comando del traghetto, ma la nebbia fu utilizzata per giustificare il caos dei soccorsi. Queste conclusioni “possono contribuire a fornire risposte alle domande esigenti dei familiari, delle loro associazioni, della città di Livorno che della tragedia è stata testimone – ha sottolineato il Capo dello Stato – Al tempo stesso, il ricordo del disastro della Moby Prince impone a tutti, istituzioni e operatori, un rigoroso rispetto delle regole di sicurezza affinché il trasporto di passeggeri e di merci possa svolgersi secondo standard adeguati e con garanzie che costituiscono un pieno diritto”.
Per la prima volta in 29 anni tutte le celebrazioni pubbliche legate al 10 aprile sono state cancellate a causa della pandemia di coronavirus. “L’emergenza sanitaria nazionale, ci impedisce oggi di celebrare comunitariamente – ha concluso Mattarella – ma desidero rinnovare la mia vicinanza ai familiari di quanti vennero travolti dallo schianto e dalle fiamme, e a coloro che ancora sono impegnati per giungere a una completa ricostruzione dei fatti, in modo da dissipare dubbi residui e incongruenze”.
“Le famiglie colpite dalla tragedia, così come l’intero Paese, ancora attendono di conoscere tutta la verità su quanto successo quella terribile notte al largo del porto di Livorno – ha dichiarato il presidente del Senato Elisabetta Casellati, sottolineando vicinanza a tutti i familiari delle vittime che per la prima volta non potranno condividere il ricordo dei propri cari – Le istituzioni hanno il dovere di non dimenticare e di non lasciare nulla di intentato affinché venga fatta piena luce sul più grave disastro della marina mercantile italiana dal dopoguerra a oggi”.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha aggiunto: “Ricercare verità e giustizia è un impegno cui lo Stato non può mai sottrarsi. Abbiamo il dovere di non dimenticare il terribile disastro della Moby Prince. Grazie ai familiari delle vittime che con la loro testimonianza quotidiana forniscono un contributo fondamentale”.