Inutile dire a chi l’ha visto all’epoca di darci nuovamente una sbirciata per vedere l’effetto che fa trent’anni dopo. Invece la sfida vera sarebbe per un ventenne di oggi: cosa vi sembra Colpo grosso nell’epoca di una pornografia totalizzante via web?
“Cin cin cin cin, ricoprimi di baci/ cin cin cin, assaggia e poi mi dici”. Non tutti i virus vengono per nuocere. Mediaset Extra, infatti, per dare un po’ di vigore a queste notti di incubi, in cui ci appare Conte a declamare giorni di lockdown, ha pensato bene di recuperare una trasmissione cult del fine degli anni ottanta. Colpo Grosso, di e con Umberto Smaila, verrà mandata in onda dalle 2 alle 6 del mattino in un eterno fuori sincrono tra applausi registrati e reggiseni che esplodono modello Fuori Orario di Ghezzi.
La spensieratezza di qualche audace spogliarello quando ancora Pornhub non era nemmeno uno spermatozoo digitale. Colpo Grosso fu un gesto di sfida al conformismo bigotto, un atto di lubrica visione, fatto di nascosto ai genitori o alla moglie ignari del viaggio spettatoriale dentro al casinò di Smaila. In onda su Italia 7, dal 1987 al 1992, ambientato in una simil sala di un casinò e, se la memoria non ci inganna, con alcune puntate anche dentro ad un casinò di una nave da crociera (con tanto di intrattenitori musicali e pianoforte), Colpo grosso era un game show con una decina di ragazze cin cin a fare da sfondo e proporre comunque i propri procaci seni come giocoso intermezzo, ma aveva soprattutto una gara non certo cervellotica alla Mike Bongiorno o tirata fino allo sfinimento come i pacchi di Insinna.
Qualche giochino semplice semplice, delle carte da scoprire, insomma esce il rosso o il nero? Pari o dispari? Il tutto per due concorrenti, un uomo e una donna, che dovevano accumulare punti per far spogliare altre bellezze e ottenere il “colpo grosso”. Un aspetto forse dimenticato, ma piuttosto pepato per l’epoca, e perché no per la pudica tv di oggi, era quello per il quale i concorrenti che si trovavano senza punti o fiche per poter giocare, spogliandosi a loro volta ne potevano accumulare di nuovi. Accidenti che tempi. Accidenti che televisione, un po’ tra la trasgressione de l’oroscopone fantozziano e l’epica del “non sono bello, piaccio” di Billo in Vacanze di Natale, Colpo grosso di Smaila macinava anche due milioni di spettatori a sera e veniva venduto in diversi paesi come format, quando ancora la Endemol stava a raccogliere tulipani.
Inutile dire a chi l’ha visto all’epoca di darci nuovamente una sbirciata per vedere l’effetto che fa trent’anni dopo. Invece la sfida vera sarebbe per un ventenne di oggi: cosa vi sembra Colpo grosso nell’epoca di una pornografia totalizzante via web? Noi adolescenti in quel disumano accavallarsi tra anni ottanta e novanta per Esther Amy Kooiman, che dopo il programma tv, ebbe una discreta carriera nel porno, andavamo pazzi. Per Jasmine Lipovsek ambivamo ad un fidanzamento e a un grande amore, con tanto di presentazione ai genitori. Mentre per l’ungherese Deborah Wells, successivamente importante star dell’hard, avevamo poster formato 1 a 1 nella nostra cameretta.