di Paola Zitelli
“Mi raccomando a Pasqua tutti vestiti eleganti! La tavola sarà apparecchiata col servizio buono!” Questa è stata la proposta alle mie figlie e ai miei nipoti, perché quest’anno a Pasqua non andremo al ristorante come facevamo sempre, ma rimarremo in casa. E possiamo reputarci fortunati, perché abitando nello stesso posto, potremo stare tutti insieme.
Sì, perché questa Pasqua sarà diversa come mai nella nostra vita lo è stata. Mai avremmo pensato di vivere questo dramma surreale. Da quando è entrato nella nostra nazione e nel mondo questo intruso che tutti noi abbiamo imparato a chiamare Coronavirus o meglio Covid-19, non siamo più gli stessi, le nostre vite sono radicalmente cambiate; ma c’era già nell’aria qualcosa di strano in questo anno bisestile e con una numerazione quantomeno particolare: 2020.
Ora c’è un prima e c’è un dopo: prima i salutisti ci consigliavano di uscire di casa, di relazionarci con gli altri, di andare a correre nei parchi; dopo ci è stato tutto vietato e ci rimbomba nelle orecchie l’obbligo-precauzione: restate a casa, attuate il distanziamento sociale, usate guanti e mascherine… A trovarle!
Quasi tutti noi abbiamo seguito questi consigli alla lettera: usciamo solo una volta alla settimana per la spesa, vestiti da marziani, e quando ci scontriamo nei supermercati con i nostri carrelli, ci blocchiamo immediatamente guardandoci con sospetto al di sopra delle nostre mascherine, tanto che sembra riecheggiare intorno a noi la colonna sonora di Per un pugno di dollari.
A volte mi viene un pensiero assurdo, forse per esorcizzare la paura: ma non è che tutto questo è un esperimento, deciso dai potenti della terra, per riuscire a piegare tutti gli esseri umani al loro potere e studiare le loro reazioni? Poi, però, scuoto la testa vedendo i telegiornali, che trasmettono immagini di medici stremati, ospedali al collasso, città vuote come non lo sono mai state, neanche a Ferragosto, ma soprattutto ascoltando la lista giornaliera che ogni giorno puntuale alle 18 ci martella nelle orecchie e nel cuore con i numeri dei contagiati e dei morti… i morti, morti soli e senza un funerale. A pensarci, mi sento quasi sollevata che i miei anziani genitori non ci siano più e che abbiano lasciato questa terra circondati dall’affetto della loro famiglia.
L’obbligo di stare a casa mi ha fatto ritornare in mente quel libro famoso che leggevo da ragazza: Il diario di Anna Frank; lo spiegavo anche alla mia nipotina: “sai anche loro erano costretti a restare in casa, ma peggio ancora dovevano nascondersi per colpa di un ben altro virus, ma malvagio e assassino come questo”. Mi ricordo che per cercare di avere una vita che potesse sembrare normale Anna e i suoi familiari si vestivano bene, per quello che potevano, nei giorni di festa e cercavano di riciclare dalle loro vecchie cose dei regali da distribuire.
Anche io in questi giorni, in cui non si è più liberi di fare shopping come eravamo abituati in quegli odiosi centri commerciali, che ora rimpiangiamo, cerco tra le mie vecchie cose oggetti da regalare ai nipotini per distrarli un po’. Per questo ho deciso che quest’anno avremo una Pasqua “normale”: una tavola ben apparecchiata, vestiti non con le tute, che ormai fanno parte di noi, ma vestiti bene, e al centro della tavola metterò una bella scritta colorata, che, anche se con voce incerta, dirà: andrà tutto bene!
Speaker's corner
Per chi ha qualcosa da dire
Società - 11 Aprile 2020
Coronavirus, questa Pasqua sarà molto diversa dal solito. Le riflessioni di nonna Paola
di Paola Zitelli
“Mi raccomando a Pasqua tutti vestiti eleganti! La tavola sarà apparecchiata col servizio buono!” Questa è stata la proposta alle mie figlie e ai miei nipoti, perché quest’anno a Pasqua non andremo al ristorante come facevamo sempre, ma rimarremo in casa. E possiamo reputarci fortunati, perché abitando nello stesso posto, potremo stare tutti insieme.
Sì, perché questa Pasqua sarà diversa come mai nella nostra vita lo è stata. Mai avremmo pensato di vivere questo dramma surreale. Da quando è entrato nella nostra nazione e nel mondo questo intruso che tutti noi abbiamo imparato a chiamare Coronavirus o meglio Covid-19, non siamo più gli stessi, le nostre vite sono radicalmente cambiate; ma c’era già nell’aria qualcosa di strano in questo anno bisestile e con una numerazione quantomeno particolare: 2020.
Ora c’è un prima e c’è un dopo: prima i salutisti ci consigliavano di uscire di casa, di relazionarci con gli altri, di andare a correre nei parchi; dopo ci è stato tutto vietato e ci rimbomba nelle orecchie l’obbligo-precauzione: restate a casa, attuate il distanziamento sociale, usate guanti e mascherine… A trovarle!
Quasi tutti noi abbiamo seguito questi consigli alla lettera: usciamo solo una volta alla settimana per la spesa, vestiti da marziani, e quando ci scontriamo nei supermercati con i nostri carrelli, ci blocchiamo immediatamente guardandoci con sospetto al di sopra delle nostre mascherine, tanto che sembra riecheggiare intorno a noi la colonna sonora di Per un pugno di dollari.
A volte mi viene un pensiero assurdo, forse per esorcizzare la paura: ma non è che tutto questo è un esperimento, deciso dai potenti della terra, per riuscire a piegare tutti gli esseri umani al loro potere e studiare le loro reazioni? Poi, però, scuoto la testa vedendo i telegiornali, che trasmettono immagini di medici stremati, ospedali al collasso, città vuote come non lo sono mai state, neanche a Ferragosto, ma soprattutto ascoltando la lista giornaliera che ogni giorno puntuale alle 18 ci martella nelle orecchie e nel cuore con i numeri dei contagiati e dei morti… i morti, morti soli e senza un funerale. A pensarci, mi sento quasi sollevata che i miei anziani genitori non ci siano più e che abbiano lasciato questa terra circondati dall’affetto della loro famiglia.
L’obbligo di stare a casa mi ha fatto ritornare in mente quel libro famoso che leggevo da ragazza: Il diario di Anna Frank; lo spiegavo anche alla mia nipotina: “sai anche loro erano costretti a restare in casa, ma peggio ancora dovevano nascondersi per colpa di un ben altro virus, ma malvagio e assassino come questo”. Mi ricordo che per cercare di avere una vita che potesse sembrare normale Anna e i suoi familiari si vestivano bene, per quello che potevano, nei giorni di festa e cercavano di riciclare dalle loro vecchie cose dei regali da distribuire.
Anche io in questi giorni, in cui non si è più liberi di fare shopping come eravamo abituati in quegli odiosi centri commerciali, che ora rimpiangiamo, cerco tra le mie vecchie cose oggetti da regalare ai nipotini per distrarli un po’. Per questo ho deciso che quest’anno avremo una Pasqua “normale”: una tavola ben apparecchiata, vestiti non con le tute, che ormai fanno parte di noi, ma vestiti bene, e al centro della tavola metterò una bella scritta colorata, che, anche se con voce incerta, dirà: andrà tutto bene!
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".