Il testo approvato dal consiglio regionale con la legge numero 9 del 6 aprile 2020 sana tutti i contenziosi della Regione e degli enti pubblici, comprese le Asl, con le imprese private. Fino al 30 novembre saranno sospesi anche tutti i pagamenti dovuti dovuti per sentenze passate in giudicato. Per sindacati e opposizione si tratta di un condono, nemmeno mascherato
Si chiama “pace legale con le imprese”, ma per sindacati e opposizione è un condono in piena regola. Con la crisi da coronavirus le imprese sono sempre più in crisi, faranno fatica a ripartire e così la Regione Abruzzo guidata da Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) ha trovato la soluzione: sanare tutti i contenziosi della Regione e degli enti pubblici, comprese le Asl, con le imprese private. Non solo: fino al 30 novembre saranno sospesi anche tutti i pagamenti dovuti dovuti per sentenze passate in giudicato. La “pace legale” è stata approvata dal consiglio regionale a maggioranza leghista lo scorso 6 aprile, sotto il nome di “Cura Abruzzo”.
E così dopo la campagna di comunicazione da 39.500 euro affidata a un imprenditore vicino al centrodestra e il caso dell’assessore al Bilancio Guido Liris che ha deciso di tornare a fare il medico facendosi reintegrare dalla Asl controllata dalla giunta, un nuovo caso scuote la politica abruzzese in piena emergenza Covid-19: “Un condono camuffato che tutela solo gli interessi di pochi a discapito della moltitudine di famiglie e lavoratori onesti – denunciano Cgil, Cisl, Uil e Ugl – una resa contro chi si ritiene non abbia rispettato le regole”. Stessa posizione delle forze di opposizione – soprattutto Pd e Italia Viva – che attaccano la giunta anche per il metodo: il provvedimento è stato presentato il 5 aprile e la votazione è avvenuta alle 12 del giorno dopo, senza dare il tempo alle opposizioni di studiare le nuove misure. Più cauto il M5s, che comunque critica il provvedimento: “E’ vero che in questo momento le imprese non hanno liquidità ma non si possono favorire le cliniche private – dice al fattoquotidiano.it la capogruppo in consiglio Sara Marcozzi – per questo invito il governatore Marsilio a ripensarci: le priorità sono altre”.
La Regione Abruzzo ha messo in pratica, nei fatti, gli inviti nazionali del centrodestra che nei giorni scorsi ha spinto per la “pace fiscale” come provvedimento per far ripartire l’economia. Prima ci ha pensato Matteo Salvini che, in un’intervista di venerdì al Sole 24 Ore ha proposto una “pace edilizia” per far ripartire i cantieri e una “pace fiscale” per i contribuenti almeno fino a fine anno, e poi è stato seguito dai parlamentari di Forza Italia: il capogruppo abruzzese in Commissione Finanze della Camera, Antonio Martino, ha proposto un “condono tombale” per dare alle imprese la possibilità “di ripartire”. “Non vergogniamoci di una misura importante – ha detto l’imprenditore di Pescara – non significa non pagare le tasse ma significa adottare, in un periodo di guerra, misure indispensabili per costruire il nostro futuro. Il condono, in questa fase, può essere una misura utile per azzerare e far ripartire l’economia di questo Paese”.
Cosa prevede la legge – Il testo è stato approvato dal consiglio regionale con la legge numero 9 del 6 aprile 2020. L’articolo 7 si intitola: “Misure per favorire la pace fiscale con le imprese”. Al comma 1 si legge che “al fine di sostenere la ripresa dell’economia e consentire alle imprese di superare la crisi derivante dall’emergenza sanitaria in atto, la Regione favorisce il componimento bonario del contenzioso in essere con le imprese, sia in materia civile che amministrativa”. Tutto questo riguarderà non solo la Regione Abruzzo ma anche tutti gli enti pubblici regionali tra cui le agenzie, le aziende regionali, le società controllate dalla Regione e le Aziende Sanitarie Locali. E proprio riguardo ai contenziosi tra gli enti pubblici e i privati, si legge al comma 9 del provvedimento, “i pagamenti derivanti da sentenze esecutive o atti giudiziari sono sospesi” fino al 30 novembre 2020, compresi gli interessi legali.
Le proteste dell’opposizione – I sindacati e il centrosinistra dicono apertamente che la nuova legge “Cura Abruzzo” potrebbe portare presto a un grosso “danno erariale” nell’ordine di diversi milioni di euro. “La legge appena approvata prevederebbe che l’Avvocatura regionale privilegi le ipotesi di bonario componimento della lite con il rischio di un grave danno erariale per la Regione Abruzzo e per i cittadini abruzzesi – hanno scritto i sindacati in una nota congiunta – che potrebbe regalare ingenti risorse alle imprese private che non hanno rispettato le leggi o gli accordi negoziali sottoscritti con gli enti pubblici”. Il segretario regionale del Pd, Michele Fina, e il capogruppo Silvio Paolucci invece parlano di un “vero e proprio condono” argomentato con la scusa “dell’emergenza covid-19” e che costituisce “un danno erariale con i soldi dei contribuenti abruzzesi”. “Una bomba da milioni di euro condonati” conclude il deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D’Alessandro.
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