Salvini dice che l’apertura di un’inchiesta sui morti nelle Rsa lombarde è di pessimo gusto? Le inchieste non sono né di buon gusto, né di cattivo gusto. Se ci sono notizie di reato e denunce, soprattutto di medici che peraltro erano definiti fino all’altro giorno giustamente ‘eroi’, il magistrato è obbligato a procedere”. Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso della trasmissione “Otto e mezzo” (La7).

“Più l’inchiesta è vicina ai fatti – continua – più i magistrati riescono a ricostruire fatti e carte prima che vengano fatti sparire. Qui si parla di morti che attendono una spiegazione. Ci sono morti inevitabili per l’inevitabilità di un’epidemia di quelle proporzioni, ma ci sono anche errori umani e politici, soprattutto di chi ha la responsabilità della sanità, cioè delle Regioni, che non si sono comportate tutte allo stesso modo. Io, se potessi proporre una riedizione del Regno di Sardegna e del Lombardo Veneto, sceglierei come unico governatore Zaia, anche se non ho nessuna simpatia per lui. Zaia, con tutti i suoi limiti, ha una strategia, ha fatto delle cose e ha portato la sua Regione fuori dall’emergenza”.

Travaglio aggiunge: “Chi va a spiegare ora ai veneti e ai molisani, che hanno pochissimi contagi, che devono restare a casa per chissà quanto altro tempo perché in Lombardia e in Piemonte non si riesce a far scendere la curva? Allora, uno va a vedere quali sono le politiche della Lombardia e del Piemonte, che sono praticamente analoghe, e scopre per esempio che ci sono ordinanze che, a un certo punto, hanno deciso di alleggerire i carichi degli ospedali, mandando i malati appena dimessi nelle Rsa. Il problema è che il malato appena dimesso non è affatto guarito, come ritiene l’assessore Gallera con un’ignoranza abissale. Il dimesso – continua – continua ad avere una carica infettiva altissima e infatti la strage nelle Rsa si deve anche e soprattutto a causa di questo, perché è arrivata gente ancora malata, che si riteneva sana perché dimessa, in strutture che non avevano nessuna possibilità di separare e sigillare nettamente i reparti tra i sani e i nuovi arrivati infetti. E queste cose non sono inevitabili, ma errori capitali che sono costati la vita a centinaia di persone. Per questo motivo ci sono le indagini”.

Il direttore del Fatto conclude: “Non sono io a dire che la Lombardia sbaglia, ma sono tutti gli ordini dei medici della Lombardia, che hanno stilato un atto d’accusa devastante, al quale i vertici della Regione Lombardia hanno risposto: ‘Sono servi del Pd’. Ma vi pare che gli ordini dei medici lombardi siano tutti del Pd? Di che stiamo parlando? Sono medici di tutti i partiti di questo mondo o apartitici che hanno visto uno scempio e lo hanno denunciato, perché adesso si cambi registro. E, dato che adesso non si cambia registro, perché si tratta di due Regioni in balia degli eventi, se il governo vuole, le deve commissariare”.

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