Carolina e il «premio dipendente dell’anno». Eternamente in bilico tra la sindrome di Stoccolma e il vaffanculo in tasca, Carolina Giannuzzi – l’assistente di Enzo Miccio – vince a mani basse il premio dipendente dell’anno. Incassa come nessuna ma è chiaro che se potesse si armerebbe di una taglierina per stracciare l’intero cassetto dei maglioncini di cashmere del suo capo. Da incorniciare uno dei dialoghi finali, nella patinata metropolitana di Seul.
Miccio: “Carolina, non mi devi rompere il cazzo”.
Carolina: “Ma stai tranquillo”.
Miccio: “Io sono tranquillo”.
Carolina: “Non mi sembra”.
Miccio: “Io sono tranquillo quando l’adrenalina è a mille”. Voto: 7