A Pavia dove la Cgil ha denunciato la morte di 341 ospiti delle residenze il nuovo prefetto di Pavia ha chiesto una relazione alla direttrice dell'Ats
Non c’è solo il fronte milanese sul Pio Albergo Trivulzio (e altre strutture) su cui si indaga in Lombardia per le morti di anziani pazienti nelle residenze sanitarie assistenziali. Sono nove i procedimenti aperti dalla Procura di Brescia. Sei di questi derivano da esposti del Codacons, uno riguarda una Rsa, gli altri due derivano da esposti presentati da persone che hanno perso il loro congiunti. Le ipotesi di reato, per ora a carico di ignoti, sono di epidemia colposa e omicidio colposo. L’iscrizione, da quanto si è saputo, è stata decisa ieri dopo una riunione in videoconferenza tra il procuratore aggiunto Carlo Nocerino (nella foto) e i suoi colleghi. la provincia di Brescia è quella tra le più colpite dalla diffusione del Covid 19. Senza dimenticare che c’è il caso delle 22 disabili psichiche morte nella struttura di Pontevico.
Rosalba Scialla, nuovo prefetto di Pavia, ha chiesto a Mara Azzi, direttore dell’Ats, una relazione dettagliata sulla situazione delle case di riposo in relazione all’epidemia di coronavirus come riporta “La Provincia pavese”. Il prefetto, in particolare, chiede ad Ats notizie precise sul numero dei morti e sui decessi per i quali è stata accertata la positività delle vittime al Covid 19; inoltre attende dati precisi anche sul numero dei contagiati sia tra gli ospiti che tra il personale delle Rsa. “Vorrei tutte le informazioni possibili – spiega il prefetto – per farmi un’idea precisa sulla situazione. Poi, eventualmente, ne parlerò con i vertici delle forze dell’ordine”.
Nei giorni scorsi la Cgil Funzione Pubblica di Pavia ha diffuso un dossier dal quale emergono che sono stati 341 i morti in 29 case di riposo pavesi nel periodo compreso tra il 20 febbraio e il 10 aprile. Il sindacato ha chiesto ad Ats e Regione Lombardia di fare chiarezza su questi decessi, stabilendo quanti siano collegabili all’emergenza coronavirus. Nella Balduzzi Opera di Vigevano 30 ospiti deceduti su 120, mentre alla rsa di Cassolnovo ci sono state 26 vittime su 67 anziani, alla residenza ‘Sassi’ di Gropello Cairoli 22 morti su 85 ospiti, alla ‘Pezzani di Voghera 21 morti su 130 anziani e alla case di riposo di Varzi 20 morti su 100 anziani e a quella di Dorno 20 decessi su 90 anziani.
I decessi tra anziani e persone fragili non riguardano solo il territorio lombardo e le indagini sono state aperte da diverse procure in Italia. Le ultime in ordine di tempo sono quelle di Isernia per accertare i fatti relativi al cluster della Casa di Riposo di Agnone (Isernia). La struttura altomolisana accoglieva 13 ospiti, tutti risultati positivi al Covid-19 e trasferiti, nella notte tra il 6 e il 7 aprile, all’ospedale di Venafro (Isernia). Un’anziana è deceduta qualche giorno dopo.
Sono due le strutture per anziani, nelle province di Brindisi e Lecce, in cui si sono verificati numerosi casi di contagio da Coronavirus. Una è la casa di riposo ‘La FontanellA’ a Soleto (Lecce) dove si sono verificati 12 decessi tra i circa 90 ospiti contagiati, mentre sono 14 gli operatori sanitari infetti. Sulla struttura di Soleto la Procura di Lecce indaga con due inchieste: una amministrativa, con l’invio di ispettori ministeriali; e una penale. La Procura ha anche raccolto gli esposti dei parenti degli anziani e ha delegato ulteriori accertamenti ai carabinieri del Nas. C’è poi la residenza sociosanitaria ‘Il Focolare’ a Brindisi. Qui sono 102 i casi accertati (59 ospiti e 43 operatori), quasi tutti asintomatici e al momento isolati e curati nella stessa struttura. La Procura non ha avviato indagini, ma la Asl di Brindisi ne ha chiesto il commissariamento.