Folding@home, il progetto di calcolo distribuito che si propone di analizzare il Coronavirus usando la potenza di calcolo dei computer messi volontariamente a disposizione dagli utenti di tutto il mondo, ha raggiunto un traguardo importante: una potenza di calcolo pari a 2,4 ExaFLOPS, 15 volte superiore a quella di IBM Summit, il più potente supercomputer del mondo.
Vi ricordate di folding@home, il progetto di calcolo distribuito che si propone di analizzare il Coronavirus usando la potenza di calcolo dei computer messi volontariamente a disposizione dagli utenti di tutto il mondo? Qualche settimana fa il progetto aveva già raggiunto un traguardo notevole, superando quota 1,5 ExaFLOPS grazie al contributo di migliaia di persone che avevano deciso di aderire, mettendo a disposizione dei ricercatori la potenza di calcolo inutilizzata dei propri PC. All’inizio di questa settimana però il team dietro il progetto ha comunicato il nuovo traguardo, una potenza di calcolo combinata di ben 2,4 ExaFLOPS. Per chi non ha dimestichezza con questo tipo di dati, basti pensare si tratta di una potenza di calcolo cumulativa superiore a quella dei 500 supercomputer più potenti al mondo messi insieme, ma anche 15 volte superiore a quella di Summit di IBM, il supercomputer più potente del mondo, che si ferma a 148,6 PetaFLOPS.
Si tratta di misure enormi, parliamo infatti di una capacità di svolgere circa 2400 milioni di miliardi di calcoli al secondo. L’incredibile risultato è stato raggiunto coinvolgendo un totale di 11,3 milioni di core tra processori (1,5 milioni fino ad ora) e GPU, sia AMD (121 mila) che Nvidia (546mila), in uno sforzo congiunto che, oltre i singoli, ha visto coinvolte in vario modo anche colossi come AWS, Oracle e VMWare.
With our collective power, we are now at ~2.4 exaFLOPS (faster than the top 500 supercomputers combined)! We complement supercomputers like IBM Summit, which runs short calculations using 1000s of GPUs at once, by spreading longer calculations around the world in smaller chunks! pic.twitter.com/fdUaXOcdFJ
— Folding@home (@foldingathome) April 13, 2020
Tanta potenza di calcolo viene utilizzata per studiare i comportamenti delle proteine di aggancio che il Coronavirus utilizza per introdursi nelle cellule infettandole, al fine di cercare una soluzione per fermarne la diffusione. L’idea di convertire il progetto allo studio del virus ha comunque evidentemente incontrato il favore di molti utenti mondiali che prima non partecipavano al progetto. La potenza media su cui poteva contare folding@home infatti era di circa 470 PetaFLOPS, elevatissima ma lontana dal traguardo attuale.
Partecipare al progetto e dare il proprio contributo è molto semplice. Basterà collegarsi a questo link, scaricare il software, installarlo e lasciare che il programma faccia il resto. Anche con il software aperto sarà possibile continuare ad utilizzare il PC per qualsiasi attività dobbiate svolgere, questo usufruirà esclusivamente della potenza inutilizzata senza intaccare in alcun modo le risorse necessarie alle applicazioni in utilizzo.