Sono 5,24 milioni solo nell’ultima settimana le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. La crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus ha portato con sé milioni di licenziamenti in tutto il Paese e 22 milioni di nuove domande per ricevere l’assegno di disoccupazione nelle ultime quattro settimane, da quando il contagio nel Paese ha fatto registrare i primi preoccupanti numeri.
Gli ultimi 5,24 milioni di lavoratori che si sono messi in fila per il sussidio si aggiungono ai 6,61 della settimana precedente. Un trend che rappresenta la principale preoccupazione per il presidente Donald Trump che da giorni, contro il parere del comitato scientifico, sostiene la necessità di una rapida riapertura delle attività nel Paese. Decisione che, però, spetta ai governatori dei singoli Stati che, invece, non hanno alcuna intenzione di alleggerire le restrizioni, col timore di lasciare campo libero a un virus che potrebbe mietere centinaia di migliaia di vittime in tutti gli States. Per questo negli ultimi giorni il tycoon ha ingaggiato una vera e propria guerra mediatica con i governatori, uno su tutti Andrew Cuomo, dello Stato di New York, il più colpito dalla pandemia.
Al momento, sono circa 12 milioni le persone che già ricevono assegni di disoccupazione, che corrispondono all’incirca al picco raggiunto nel gennaio 2010, poco dopo la conclusione ufficiale della Grande recessione del 2008. Alcuni economisti, però, hanno diffuso nelle scorse settimane delle previsioni pessimistiche sui contraccolpi del virus sull’economia statunitense: il tasso di disoccupazione, dicono, potrebbe raggiungere il 20% ad aprile, il dato più alto dalla Grande Depressione degli anni 30. Inoltre, ricordano anche che durante la crisi del 2008 la disoccupazione non ha mai superato il 10%.