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Coronavirus, Jeff Bezos: l’uomo più ricco del mondo diventa ancora più ricco

Il suo immenso patrimonio negli ultimi quattro mesi è aumentato di circa il 20%. L’impennata è quantificata attorno ai 24 miliardi di dollari proprio durante l’estendersi della pandemia. Cifra che porta Bezos ai 138 miliardi di dollari di gruzzolo personale

di Davide Turrini

L’uomo più ricco del mondo con il Coronavirs diventa, suo malgrado, ancora più ricco. Parliamo di Jeff Bezos e del suo immenso patrimonio che negli ultimi quattro mesi è aumentato di circa il 20%. L’impennata è quantificata attorno ai 24 miliardi di dollari proprio durante l’estendersi della pandemia. Cifra che porta Bezos ai 138 miliardi di dollari di gruzzolo personale. Come spiegano diversi siti web del settore finanziario Bezos possiede l’11% di Amazon, di cui è CEO, ed è la persona più ricca al mondo dal 2017. Secondo Blomberg, Bezos è uno tra i pochissimi miliardari ad aver aumentato il proprio patrimonio nel primo trimestre del 2020. L’analisi dei flussi che riguarda prodotti e servizi targati Amazon vede un aumento della domanda che raggiunge il picco durante le festività natalizie a cui si aggiunge un ulteriore crescita durante il blocco di milioni di persone dovuto al virus. E se lo scorso martedì 14 aprile, ad esempio, il valore di un’azione di Amazon ha toccato la maggiorazione record del 5,3%, come segnala il Guardian, Bezos ha maggiorato i suoi guadagni seguendo uno dei “rally di borsa”, un grosso aumento del valore delle azioni dopo una diminuzione, qui tra le più imponenti dal 1933, vendendo gran parte delle sue azioni dopo le cospicue perdite dei primi di marzo.

Un arricchimento che però giunge dopo decine di controversie sulla gestione dell’epidemia di coronavirus nei luoghi di lavoro targati Amazon. In diversi punti di smistamento e imballaggio pacchi si sono verificati diversi scioperi per la messa in sicurezza degli spazi in cui lavorano decine di migliaia di dipendenti. Amazon ha dovuto registrare il primo dipendente morto a seguito del Covid-19 il 31 marzo scorso nel magazzino di Hawthorne, in California; come del resto parecchi scioperi tra cui quello verificatosi al magazzino JFK8 a Staten Island, New York, seguito al licenziamento di Chris Smalls, assistente del direttore della filiale, che aveva chiesto più protezioni per i lavoratori. Secondo Vice, Amazon avrebbe tentato di sminuire le capacità intellettive di Smalls, ma la risposta del licenziato è stata quella di non soffocare il giusto dissenso. “Senza di noi che lavoriamo non guadagnerai. Noi abbiamo il potere, non dimenticarlo mai”, avrebbe affermato il dipendente licenziato durante lo sciopero. Amazon, dal canto suo, afferma di avere imposto misure precise di distanziamento tra i dipendenti, materiali per disinfettare gli ambienti e in dotazione ai singoli lavoratori, oltre ai controlli della temperatura obbligatori prima di ogni turno. Intanto a breve ricominceranno anche le spedizioni degli oggetti non essenziali e verranno assunto 75mila nuovi dipendenti per l’aumento della domanda che vanno a seguire il precedente rinforzo di oltre 100mila unità.

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