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Filippo Facci: “Uscirò liberamente in spregio a un governo cialtrone”. Ed ecco cosa ha fatto il giornalista

L'aveva annunciato in un suo editoriale pubblicato su Libero il giorno di Pasqua: "Martedì esco". E martedì, il 14 aprile per l'esattezza, è arrivato. Cosa ha fatto Facci? "Sto fuori casa: da buon 'alpino' sto in montagna, sul Resegone. Sono appena arrivato su, non in cima naturalmente ma più in basso, dopo un paio d'ore di camminata..."

di F. Q.

L’aveva annunciato in un suo editoriale uscito su Libero la domenica di Pasqua. “Io da martedì uscirò liberamente e sfacciatamente per le strade del mio Paese, e lo farò in spregio a un governo indegno e cialtrone che si illude di poter giocare a tempo indeterminato con le mie libertà individuali e con il mio diritto di parola e di espressione”, scriveva Filippo Facci. E martedì, il 14 aprile per l’esattezza, è arrivato. Cosa ha fatto Facci? “Sto fuori casa: da buon ‘alpino’ sto in montagna, sul Resegone. Sono appena arrivato su, non in cima naturalmente ma più in basso, dopo un paio d’ore di camminata; e ora mi preparo a ridiscendere, senza aver incontrato nessuno, neanche la famosa ‘capretta’ del mio articolo di domenica”. Questo quanto ha detto il giornalista all’Adnkronos. Poi ha proseguito nel racconto: “Dunque senza aver contagiato nessuno né essere stato contagiato da alcuno, rispettando responsabilmente la vita mia e quella degli altri, che nessuna passeggiata in montagna, al parco o al mare potrà mai mettere a repentaglio. La mia libertà individuale, beh quella sì che è messa a repentaglio dalle continue marce in avanti e indietro di questo governo”.

Ma come ha fatto Facci ad arrivare in montagna eludendo i controlli? “Ho preso la tangenziale, direzione Lecco, fino ai piani d’Erna, sotto il Resegone, attorno agli 800 metri d’altitudine e a piedi sarò arrivato in un paio d’ore fin verso i 1.300-1.400 metri. Il tutto, senza Gps e senza la minima intenzione di chiamare il Soccorso Alpino in caso di difficoltà: me la caverò da solo, come sempre. Ma se non mi faccio mettere l’app di localizzazione dal Cai, figuriamoci se me la faccio mettere dal premier Conte“. Facci ha voluto raccontare all’Adnkronos che, prima di partire per la montagna, è andato a prendere la sua “colf. Per portarla nel mio appartamento così da evitarle i mezzi pubblici, a trovare mio figlio più piccolo, a fare la spesa… Il tutto senza nessun controllo. Anzi, dirò di più: in giro c’erano molte più persone del solito, c’era quasi traffico rispetto alle strade deserte dei giorni passati. Sembrava quasi che avessero letto tutti il mio articolo di domenica e avessero deciso di attuare la mia stessa forma di protesta, ma questa è solo una battuta, ovviamente”.

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