Konami riporta sugli scaffali il PC Engine, storica console giapponese prodotta da NEC tra gli anni '80 e '90, in una rivisitazione "mini" che lo vede integrare 57 dei titoli più iconici che l'hanno accompagnato negli anni ed accoppiato ad un controller che restituisce lo stesso feeling di quello originale. Per gli appassionati di retrogaming è l'opportunità di giocare anche a titoli ai tempi mai arrivati in Italia tramite i canali ufficiali.
PC Engine Core Grafx Mini è il nome della piccola console, prodotta da Konami, che metterà a disposizione anche dei giocatori europei un pezzo di storia videoludica giapponese, quella che negli anni 80 e 90 vedeva la console di NEC essere una delle più vendute in assoluto su territorio nipponico.
Il gioiello di casa Nec era già in origine di dimensioni contenute, ma questa versione “mini” riduce ancora di più le sue grazie, custodendo al suo interno ben 57 giochi; avrete letteralmente sul palmo della mano il meglio che il Pc Engine/Turbografx offrisse in quegli anni, permettendovi cosi di mettere le mani su alcuni titoli, che per rarità e prezzo, sono diventati solo per una nicchia di collezionisti.
Nella confezione troverete, oltre ai classici cavi per il collegamento alla tv ( HDMI ) ed alimentazione (microUSB), un Pad con fattezze e soprattutto feeling identico a quello originale, che si rivela essere una delle qualità più importanti del prodotto di Konami, visto che ciò permette al giocatore di rivivere un esperienza unica tramite un controller che forse ha visto solo in una fotografia. Il feeling dato dai piccoli tasti concavi e dalla croce direzionale è unico in più, sulla la versione europea da noi recensita, il pad è fornito di Autofire, funzione che da la possibilità di affrontare con maggiore facilità l’osticità di alcuni degli shooter presenti, cosa non da poco rispetto alla versione giapponese della console, dove il joypad fornito ne è privo.
L’enorme parco titoli presente all’interno del Core Grafx Mini porta sicuramente a paragonarlo ad altre rivisitazioni “mini” di console del passato uscite sul mercato negli ultimi anni, dimostrando la buona volontà da parte di Konami di dare accesso a quanti più giochi possibili, riunendo davvero il meglio che nel corso degli anni e delle sue varie revisioni questa console ha saputo dare, dalle splendide conversioni di titoli da sala giochi come Ghouls and Ghost e R-type, a titoli esclusivi del calibro di Castlevania: Rondo of Blood e Snatcher, quest’ultimo uno dei primi giochi creati da quell’Hideo Kojima che darà vita alla saga di Metal Gear Solid. Se da un lato la grande abbondanza di titoli è un vero e proprio tesoro da riscoprire, dall’altra la mancanza almeno della lingua inglese su alcuni titoli ne mina la giocabilità, come per i pochi giochi di ruolo o lo stesso Snatcher sopra citato; secondo alcune voci, in un futuro è possibile che venga rilasciato un aggiornamento contenente la traduzione per quei giochi rimasti esclusivamente in giapponese, ma per ora tocca armarsi di pazienza e di traduttore per poterne usufruire.
I menù della console, fin dalla scelta della lingua sono a dir poco meravigliosi, con la piccola mascotte di Nec che si aggira per le finestre di selezione, o che si addormenta in un angolo, mentre noi scegliamo in che modo visualizzare su schermo i giochi, con una buona varietà di combinazioni visive tra 4:3, pixel perfect, wide e stretched mode; immancabile la possibiltà di inserire le scanlines ( linee verticali tipiche degli schermi a tubo catodico) che tendono ad addolcire le forme dei giochi, soprattutto su schermi molto grandi come quelli usati in questa generazione.
Molto bella scelta di rappresentare l’inserimento della cartuccia o del CD del gioco selezionato tramite un animazione in pixel art che non può che sottolineare nuovamente tutta l’attenzione per i dettagli che è stata usata durante la produzione del Pc Engine Mini, segno del grande affetto che in terrà nipponica si ha ancora per questa piccola macchina delle meraviglie.
Attualmente il Pc Engine Mini è in preorder su Amazon, unica piattaforma ufficiale di distribuzione, con la possibilità se si vorrà, di aggiungere un secondo pad, per una sfida con gli amici, a cui far conoscere un pezzo di storia del videogioco, cosi lontano nel tempo eppure ancora cosi divertente.