La ragione degli scienziati e dall’altra le spinte dei genitori ed educatori che temono gli effetti del lockdown sui più piccoli e chiedono piccole libertà per i bimbi. In mezzo la politica e la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, che ieri era stata gelata dall’Istituto superiore di sanità sull’ipotesi di permettere un accesso contingentato ai parchi per i bambini. “L’accesso ai parchi va affrontato con la lucidità scientifica e la responsabilità della politica. La risposta non può essere ‘continuiamo a rimanere in casa fino a che il virus sarà debellato’, questo significherebbe rimanere in casa per anni. Dobbiamo riorganizzare la vita evitando che il contagio colpisca i più fragili e garantendo i diritti della ersona. La nostra responsabilità è prevedere la riorganizzazione” dice Bonetti replicando direttamente al presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

La Bonetti ieri in una intervista aveva auspicato “di rivedere i bimbi al parco già dal 4 maggio”. Ma l’Iss a stretto giro aveva fatto sapere che ci vuole molta cautela altrimenti si rischia “il boomerang di contagiare i nonni“. “Abbiamo raggiunto un obiettivo importante che è quello di tenere ‘R’ sotto 1 – spiegava ieri Brusaferro – dobbiamo muoverci con grande cautela e declinare la necessità dell’attività fisica dei bambini in modo tale che il rischio sia comunque ridotto al minimo. Nella struttura familiare italiana i nonni hanno un ruolo importante e si rischia un cortocircuito che può diventare un boomerang. Dobbiamo stare molto attenti“.

L’idea di Bonetti è quella di mettere in campo un esercito di volontari che contingentino gli ingressi nei parchi, dove bisogna prevedere “aree gioco individuali perché il gioco collettivo dovrà essere rimandato – ribadisce la ministra – e approfittiamone per insegnare ai bambini e ai giovani, attraverso il gioco, le regole per riprendere una vita di comunità con novità come la distanza e l’igiene“.

D’altra parte l’idea della ministra era contenuta in una lettera inviata al comitato tecnico scientifico a firma, oltre che Bonetti, della sottosegretaria alla Salute con delega alla medicina per l’infanzia Sandra Zampa e del presidente della Società italiana di Pediatria Alberto Villani. Una lettera datata 31 marzo che è ancora in attesa di un parere e all’interno della quale si parla dell’opportunità di consentire ai minorenni con un’età compresa tra gli 0 e i 18 anni di poter svolgere attività motorie e ludiche all’aria aperta ma sempre accompagnati da un familiare e nel rispetto del distanziamento sociale, con un rapporto adulto/minore di 1:1, a meno che non si tratti di fratelli o minori conviventi nella stessa abitazione”.

Bonetti aveva incassato il placet di Save the children: “Concordiamo con la ministra a proposito della necessità di lavorare alla ripartenza dei ragazzi e degli adolescenti – spiegava Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa dell’associazione – Riteniamo sia necessario un piano organico che comprenda sia la scuola che le attività territoriali e che coinvolga scuole, famiglie, istituzioni locali, associazionismo e volontariato”. E lanciava l’idea di un “bando straordinario di servizio civile, per impegnare i ragazzi e le ragazze in attività educative, ricreative e motorie, anche estive, con il duplice obiettivo di ridurre da un lato la perdita di apprendimento accumulata durante i mesi dell’emergenza e, dall’altro, di promuovere l’attivazione di tanti giovani usciti dal sistema dell’istruzione e ancora fuori dal mondo del lavoro”.

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