Musica

Laura Pausini, Fiorello, Fiorella Mannoia: l’appello del mondo dello spettacolo al governo. “Nessuna voce resti inascoltata, aiutate i lavoratori”

Il mondo della musica e dello spettacolo si è mobilitato in massa per un appello congiunto al Governo affinché i lavoratori del settore siano tutelati, dal momento che concerti e show slitteranno di un anno, a causa delle misure di contenimento e di sicurezza per i cittadini

di Andrea Conti

Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Fiorello, Giorgia, Elisa, Alessandra Amoroso, Paola Cortellesi, Paola Turci, Marco Masini, Umberto Tozzi, Gigi D’Alessio, Noemi, Frankie hi-nrg mc e tanti altri, insieme in un appello congiunto al governo per tutelare i lavoratori del settore, dal momento che concerti e show slitteranno di un anno, a causa delle misure di contenimento e di sicurezza per i cittadini. Gli artisti hanno pubblicato lo stesso testo inviato al governo per sensibilizzare tutti su un tema stringente e importante, come la tutela dei lavoratori più fragili della filiera dello spettacolo.

Ogni cosa ha il suo tempo ed oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c’è più, delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea e questa senza dubbio è la priorità. Domani però, nel rispetto di tutti, dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe ed oggi senza prospettive. Non stiamo parlando per noi o di noi”.

L’appello è in particolare per alcune fasce di lavoratori: “Stiamo parlando di tutti i musicisti, gli autori, i dee jay, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che, come tutti, ha il diritto di lavorare. E che come tutti ha il diritto ad essere protetto quando, senza alcuna colpa, il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo”.

Lo sguardo è volto al futuro. “Il Paese si appresta a definire la Fase 2 e leggiamo ovunque di iniziative, proposte, modalità che consentiranno una graduale, difficile e doverosa ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dell’intrattenimento. Noi artisti che condividiamo con questi lavoratori una parte fondamentale della nostra vita e conosciamo a fondo le difficoltà che stanno attraversando, ci chiediamo: Come potranno reggere ad una emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare?”.

Nel concreto ecco l’appello: “Per questo attendiamo e ci auguriamo: che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso; che sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti; che il governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all’intero settore un’ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare, con risorse concrete che consentano la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza, per i lavoratori e per il pubblico. Ci auguriamo infine di rivederci presto. In un club, in teatro, nei palasport, negli stadi, nelle arene e nelle piazze. E quando ci rivedremo, il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni”.

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