Erano nati a fin di bene. I derivati, spesso associati ai risvolti più “demoniaci” della finanza, servivano in origine per difendere i coltivatori dall’imprevedibilità dell’andamento dei raccolti. E quindi fissare in anticipo il prezzo a cui sarebbe stato venduto il prodotto. Ma quando si tratta di escogitare nuovi modi di fare soldi la fantasia umana sembra dare il meglio (o il peggio) di se. Così i derivati, grazie anche all’esplosivo sviluppo delle capacità di calcolo dei computer, sono diventati prodotti finanziari di incredibile complessità utilizzati per tentare di gestire e sfruttare il rischio. Chi li impiegava per le operazioni finanziarie più ardite, comprese quelle speculazioni al ribasso che possono affossare aziende o paesi in difficoltà, si credeva invincibile. La crisi del 2008 ha spazzato via questa illusione. Ma in poco tempo tutto è ricominciato come e più di prima.

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