Il mio caro amico Nicola Gelo, pianista, compositore, cantante, scrittore di testi e di aforismi, non sapendo bene che cosa fare in questa quarantena, quasi imitando il compianto Tenco, ha deciso di innamorarsi di C. È stata una decisione? Oppure un meteorite lo ha colpito in testa?
In realtà propendo per la seconda ipotesi, anche se C. non assomiglia per niente a un meteorite. Il sottoscritto in questa quarantena si sta vedendo e rivedendo tutto il cinema italiano degli anni Trenta/Quaranta/Cinquanta/Sessanta, con rare incursioni nei Settanta e negli Ottanta, Nicola Gelo preferisce fare l’amore con C. Come dargli torto?
Foggiano di nascita, ha vissuto per molto tempo a Roma e a Santa Marinella, ora fa il maestro elementare a Trento, e a Trento ha trovato l’amore o l’amore ha trovato lui. La vita degli artisti non è facile sotto il profilo economico, ma non è un problema se sei innamorato di C., e se credi in te stesso, nel tuo talento, che poi se è talento vero non è tuo, ma è di tutti, ecco perché Nicola ha investito su Michele Bernardi, e gli ha commissionato un video-animato per la sua ultima canzone, dedicata ovviamente a C., ed è accaduto il miracolo: un matrimonio perfetto tra disegni animati, testo e musica.
Questa collaborazione è così ben riuscita che la canzone piace pure a me! Mi spiego meglio: io adoro Nicola come compositore e come pianista, i miei film devono molto alle sue improvvisazioni musicali, sono state per molto tempo la colonna sonora dei miei film, ma non solo: sono state l’atmosfera dei miei film.
Per quanto riguarda le sue canzoni, pur riconoscendone il talento, sono sempre stato diffidente verso il suo lirismo, a me piace che la poesia non sia programmata, e nasca dal caso, anche dal dettaglio volgare, non per forza poetico, credo nel contrasto, nello sfregamento e nella scintilla, mi piacciono le poesie con la parola “formaggio” dentro e non solo gigli, gabbiani e tramonti, mi sembra tutto finto quando si vuole “fare per forza” poesia, ma devo anche riconoscere che Nicola non è mai finto, lui è proprio così: un puro, un an-Gelo caduto su un pentagramma di emozioni;
certo non disdegna i nutrimenti terrestri, sa cibarsi di fiori di zucca e sfogliatelle e di baci carnali, ma riesce a elevare tutto in una dimensione di astrazione quasi irreale, spero solo che non gli riesca con C. e che C. resti un meraviglioso ordito di peccato, purezza e incoscienza, ma è certo che Nicola conosce il linguaggio misterioso dell’infanzia e del silenzio, c’è una cantina nella quale è sepolto un segreto,
ma c’è anche il coraggio di scendere in quella cantina, sfidando i mostri e le vertigini, e Nicola sa che quel segreto pulsa negli occhi dei bambini, e che per svelarlo bisogna solo giocare, e più il segreto si svela e più diventa misterioso, ed è questo il senso di tutta la sua arte: un gioco che moltiplica segreti.
Ora sentiamo le parole di Nicola sulla collaborazione con Michele Bernardi:
“Michele ha creato il video sulla base di una mia idea ed anche in questo risiede la sua grandezza. È un grande perché riesce a farsi piccolo e non immagineresti mai di parlare con il grandissimo animatore e disegnatore quale egli è.
L’incontro dei due protagonisti del video avviene in una pozza d’acqua. Da bambino pensavo che le pozzanghere fossero delle voragini aperte sull’asfalto, come buchi sul ghiaccio, pronte a inghiottire ma anche a rivelare creature mostruose, mitiche e abissali. Per anni ho atteso che qualche creatura comparisse da quelle pozze. Nulla. Alla fine ho deciso di calarmici io…”.
E in quella pozza, caro amico, hai incontrato anche l’amore, che è la creatura più “mostruosa” dell’universo.
Vi lascio con la canzone e il video, come abbiamo detto l’animazione è di Michele Bernardi, ma non va assolutamente dimenticato che al piano c’è Roberto Corlianò, grande pianista e amico di Nicola, che ha prestato i suoi magici e fatati polpastrelli per realizzare il sogno di Nicola: una canzone implacabilmente bella.