«Il centro Imid di Lecce avrebbe potuto dare un contributo importante in questa emergenza: era un centro di eccellenza in cui si studiavano le malattie legate a disfunzioni del sistema immunitario, principale attore protagonista in questa battaglia contro il coronavirus». Mauro Minelli non riesce a celare la passione di sempre quando parla del centro di riferimento che lui, immunologo e consulente di commissioni parlamentari, dirigeva a Campi Salentina, piccolo comune alle porte di Lecce. Una struttura pubblica diventata negli anni punto di riferimento per le malattie del sistema immunitario e da interferenti ambientali (tra i quali i metalli pesanti), oltre che per la Mcs, acronimo di Sensibilità chimica multipla.

L’Imid, invece, ha chiuso le porte nel 2014 dopo una battaglia feroce scatenata qualche anno prima dall’allora presidente dell’ordine dei medici di Lecce, Luigi Pepe. Per un decennio a capo dell’ordine, Pepe è stato contemporaneamente segretario del sindacato leccese dei medici di famiglia, per due volte parlamentare (con tre schieramenti: Ccd, Margherita e Udeur) e infine amministratore unico della Società Trasporti Pubblici spa, partecipata dalla Provincia di Lecce.

A marzo 2013 l’allora presidente dell’ordine apre un procedimento disciplinare nei confronti di Minelli: per aver usato impropriamente il titolo di “professore” la sanzione è un mese di sospensione nonostante il professionista sia stato docente a contratto dell’università e avesse espresso la disponibilità a modificare quei dati. Ma non è tutto. Pepe, che a FQ Millennium fa sapere di aver «sempre operato in piena sintonia con il Consiglio» e che «le decisioni sono state assunte sempre collegialmente e con l’intento di tutelare, prima di ogni altra cosa, la salute dei cittadini», contesta che alla struttura di Campi Salentina manchino i sistemi di pronto intervento e di 118: la Asl annuncia di aver predisposto ogni passaggio per garantire un sistema di urgenza anche se nel centro non ci fossero casi critici o acuti. L’aggressione, però, prosegue con dichiarazioni e conferenze stampa.

Per Minelli è troppo: si dimette dall’Asl, lascia la sanità pubblica. La Regione Puglia attende di trovare un sostituto, ma nessuno si fa avanti. A marzo 2014 il centro chiude. A nulla servono le proteste dei tanti pazienti affezionati al centro e al medico: quando Minelli passa all’attività privata, in molti lo seguono.

Intanto la procura di Lecce aveva avviato una serie di indagini. Pepe viene accusato di concussione, minacce, abuso d’ufficio, violenza privata e altri reati: il processo di primo grado è ancora in corso. Oggi in quella struttura di Campi Salentina sono ricoverati gli anziani lungodegenti: casi acuti, particolarmente a rischio, ma né il 118 né il punto di primo intervento sono mai più stati attivati.

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