La Commissione medico scientifica della Figc ha inviato ai ministeri di Sport e Salute il documento che contiene le indicazioni da seguire per la ripresa della Serie A: screening, distanziamento, allenamenti chiusi, fisioterapisti e massaggiatori bardati con mascherine. Mentre tra i presidenti dei club c'è chi fa resistenza, Cellino su tutti, mercoledì dovrebbe essere il giorno decisivo per sapere quando arriverà il via libera
Il calcio ripartirà. Blindatissimo, in uno scenario quasi surreale tra test continui e compartimenti stagni, ma ripartirà. La Commissione medico scientifica della Figc ha infatti licenziato e inviato ai ministeri di Sport e Salute il documento che contiene le indicazioni da seguire per la ripartenza della Serie A. Un piano in 47 pagine che arriva mentre i presidenti dei club ancora litigano perché alcuni di lorodi tornare a giocare proprio non vorrebbero saperne. Su tutti il patron del Brescia Massimo Cellino, a sua volta positivo al Covid-19, per fortuna con sintomi lievi: “Per noi il campionato è finito”, ha dichiarato. Pochi in verità sulla sua stessa linea: in A solo il presidente del Torino Urbano Cairo che però nelle ultime ore ha ammorbidito la sua posizione virando su un sì condizionato a misure di sicurezza molto stringenti. Poi ci sarebbe Spinelli del Livorno, ma in Serie B.
Il vertice del pallone preme per ripartire, anche con screening, distanziamento, ritiri e allenamenti blindati, docce contingentate e fisioterapisti e massaggiatori bardati con mascherine, occhiali protettivi e guanti. Sono queste infatti alcune delle misure contenute all’interno del documento licenziato dalla commissione medica federale. Commissione che naturalmente non si arrischia a indicare una data per la ripresa: tocca alla politica stabilire il quando e così viene precisato nel protocollo. Dopo averlo ricevuto, i ministri Roberto Speranza e Vincenzo Spadafora hanno fissato un vertice mercoledì: dovrebbe essere il giorno in cui si deciderà la data della ripresa.
Le 47 pagine del documento contengono invece le indicazione che, come specificato in premessa, servono a ridurre al minimo il rischio di contagio “nella consapevolezza – si legge nella nota – che, in questa fase della pandemia da virus Sars-Cov-2 (Covid-19) e in mancanza di una prevenzione realmente efficace (vaccino), il rischio ‘zero’ di contagio non esiste”. E dunque le prescrizioni da seguire:
RITIRO: La ripresa avverrà con calciatori e staff in strutture isolate rispetto all’esterno. In una foresteria, per chi ce l’ha o in un albergo ad uso esclusivo del club. Strutture in cui risiederanno squadre, staff tecnico e personale extra sportivo (cuochi, addetti alle pulizie), che dovranno essere sanificate sia prima che ci entrino le squadre che giornalmente. Il personale sanitario addetto ai test Covid-19 dovrà essere fornito di dispositivi di protezione individuali quali mascherine, guanti e occhiali protettivi. La sanificazione ovviamente sarà periodica e riguarderà anche i macchinari delle palestre, pullman e mini-van. Non potrà accedere nessun esterno, salvo in caso di stretta necessità: si deve comunque entrare con dispositivi di protezione e restare per poco tempo.
ALLENAMENTI E SPOGLIATOI: I primi allenamenti avverranno con le squadre suddivise in piccoli gruppi e possibilmente all’aperto. Negli spogliatoi niente assembramenti: i calciatori dovranno restare ad almeno due metri di distanza, idem per le docce che il documento suggerisce di fare singolarmente e se possibile in camera e non in spogliatoio. Sale massaggi e fisioterapiche si dovranno usare a turno e con postazioni sempre ben distanziate, coi massaggiatori che dovranno indossare mascherine, guanti e occhiali protettivi, mentre per i calciatori basterà solo la mascherina, che allenatori e staff dovranno indossare sempre a bordo campo.
Le riunioni tecniche (quelle in cui si studiano gli avversari o la tattica) sono da svolgere in videoconferenza.
TEST, CONTROLLI E TAMPONI: Ci sarà una rilevazione quotidiana della temperatura. Per calciatori e staff tecnico i test sierologici saranno ripetuti ogni due settimane di attività. Durante la prima settimana di allenamenti, ogni giorno verranno effettuati test sierologici. Prima degli allenamenti ci sarà uno screening iniziale, con calciatori e staff sottoposti a visita, rilievo della temperatura, tamponi e indagine sierologica tra le 96 e le 72 ore precedenti al primo allenamento. Inoltre dovranno compilare un questionario su eventuali sintomi, ultimi spostamenti e contatti con persone positive.
POSITIVI GUARITI E NUOVE POSITIVITÀ: Come si ricorderà, vari calciatori da Rugani a Dybala a Gabbiadini hanno contratto il virus. Per loro, se guariti, il protocollo prevede che potranno tornare in campo se non hanno sintomi e se risulteranno negativi a due tamponi consecutivi effettuati a 24 ore l’uno dall’altro. Saranno poi sottoposti a esami specifici per valutare se il virus abbia provocato conseguenze. Se dai controlli durante il ritiro emergessero nuove positività si procederà con isolamento in stanza ben aerata in cui non dovrà accedere nessuno “ad eccezione delle squadre di emergenza e degli addetti al soccorso aziendale”. Inoltre “nei confronti dei suoi contatti stretti si procederà a isolamento fiduciario con sorveglianza attiva fino alla ripetizione dei test molecolari rapidi (2 test a 24 di distanza) e sierologici e verificare la loro negatività. I test sierologici saranno ripetuti entro 5-7 giorni“.