“Abbiamo un problema con Ecotech. Forse abbiamo commesso degli errori, ma non in malafede. Siamo stati truffati? Se ce ne accorgiamo, andiamo in Procura insieme”. Daniele Leodori parla, così in commissione Bilancio, in relazione al ritardo nella consegna di una buona parte dei 36 milioni di mascherine ordinati dalla Regione Lazio. In particolare, pesa la vicenda della piccola srl di Frascati, cui la Protezione civile regionale il 16 marzo ha assegnato tre commesse da 35,8 milioni di euro per 9,5 milioni di mascherine, ricevendone finora solo 2 milioni e tutte chirurgiche. Il vicepresidente – numero due di Nicola Zingaretti e suo facente funzioni nei periodi di assenza del segretario dem – prova ad abbassare i toni dopo più di una settimana di polemiche aspre e inchieste giornalistiche. Lo fa ammettendo la possibilità di errori nella procedura di selezione dei fornitori, ma giustificandosi rispetto al “clima” e al “contesto” relativo ai primi venti giorni di marzo, quando “sembrava di partecipare a un’asta mondiale”.
I criteri di selezione dei fornitori – “Con la fretta di ordinare fino al 20 marzo non abbiamo chiesto polizze di assicurazione”, ha spiegato Leodori. Nella relazione-slide prodotta dal vicegovernatore, si apprende che “tra il 1 e il 16 marzo sono pervenuti all’agenzia 22 preventivi totali”. Di questi, 6 sono stati scartati per un anticipo troppo elevato (100% della somma), un prezzo unitario troppo alto (1,20 euro per le mascherine chirurgiche), un preventivo riferibile a “un mediatore” e due preventivi per motivi tecnici. “Per tutti gli altri 16 preventivi si è proceduto ad affidamento”, si legge chiaramente nel documento. Leodori cita anche l’articolo 122, comma 8 del decreto legge 18 del 17 marzo 2020 che sembra quasi manlevare il dirigente che abbia firmato gli atti in emergenza, in caso di contestazioni contabili: “Per gli stessi atti la responsabilità contabile e amministrativa è comunque limitata ai soli casi in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che li ha posti in essere e che vi ha dato esecuzione”, recita il decreto. “Possiamo aver sbagliato qualche atto – ha poi ammesso – nella situazione in cui eravamo ma siamo tutti tesi a tutelare l’amministrazione, anche nel reperimento dei dispositivi di protezione individuale”. E sulle smentite perentorie della Regione ai primi articoli: “I toni degli ultimi dieci giorni su questo tema sono stati sbagliati. Poi anche la reazione probabilmente è stata sbagliata“.
Il caso Ecotech: “L’aereo è previsto in partenza il 23 aprile” – Leodori entra poi nel dettaglio della vicenda Ecotech. La societa’ dei Castelli romani ha ricevuto anche una quarta commessa, circa 1000 test per il Covid. Nella delibera di novazione si specifica che la società è intermediaria della svizzera Exor Sa e che devono essere fornite mascherine di marca 3M. “Abbiamo ricevuto una mail ufficiale dal consolato italiano a Shanghai – afferma – che ci attesta la presenza della merce consegnata alla EcoTech da destinare alla Regione Lazio”. E ancora: “Il 19 aprile 2020, l’agenzia di Protezione civile ha investito del problema l’ambasciata cinese in Italia e il consolato italiano a Shanghai. Con una mail del 20 aprile 2020, il consolato, oltre a dare evidenza dell’effettiva esistenza delle mascherine, rappresenta che allo stato attuale è previsto che esse partono per l’Italia il 23 aprile prossimo”. Leodori ha dunque evidenziato rivolgendosi ai consiglieri: “La preoccupazione è la nostra quanto la vostra. Parliamo di somme molto rilevanti in un momento molto drammatico per il reperimento di Dpi”. Sulle garanzie, spiega il vicepresidente del Lazio, “ci sono delle garanzie di Itc Broker che in caso di mancata consegna ci faranno rientrare degli 11 milioni anticipati su commesse totali di 103 milioni”. E sui prezzi? “Andranno verificate le penali e la verifica del prezzo di consegna”.
Gli altri ordinativi: la situazione e i ritardi – Quella di Ecotech è l’unica commessa che sembra preoccupare realmente la Regione Lazio. Nella documentazione fornita, viene messo in rilievo lo stato dell’arte aggiornato alla giornata di lunedì. Secondo le slide della Regione Lazio, in particolare, la European Network Tlc srl dell’imprenditore Angelo Aleksic ha completato le consegne di 5 milioni di mascherine Ffp2 e 430mila camici, per un totale di 21,8 milioni di euro. La Worldwide Luxury Corner srl di Patrizia Colbertaldo – ordine prima revocato e poi ripristinato – ha “consegnato una parte” e si rimane in attesa per gli altri “9 Awb”. Le 2 milioni di Ffp2 e 2 milioni di ‘triplo strato’ della Goldbeam Company di Hong Kong, sono “pronte a partire”; quelle della Wisdom Glory Holdings Ltd (società registrata alle Isole Cayman), richieste il 25 marzo, sono arrivate in Italia. La Pio Macarra srl ha consegnato circa 550mila di 1 milione di Ffp2 richieste il 23 marzo (il residuo entro il 30 aprile) mentre la Internazionale Biolife di Taranto ha previsto la consegna delle sue 6 milioni fra ffp2 e chirurgiche “entro il 20 aprile” (affidamento il 27 marzo). Chi ha rinunciato e ha restituito l’acconto sono state la Medical srl e la IGoffice srl. Fra le commesse minori, hanno concluso la consegna anche Emigi srl e Time srl.
Politica
Coronavirus, il vicepresidente del Lazio sulle mascherine pagate che non arrivano: “Forse abbiamo commesso errori ma in buonafede”
In Commissione Bilancio Daniele Leodori ha spiegato il ritardo nella consegna di una buona parte dei 36 milioni di mascherine ordinati dalla Regione. In particolare, pesa la vicenda della piccola srl di Frascati, cui la Protezione civile regionale il 16 marzo ha assegnato tre commesse da 35,8 milioni di euro per 9,5 milioni di dispositivi, ricevendone finora solo 2 milioni e tutte chirurgiche
“Abbiamo un problema con Ecotech. Forse abbiamo commesso degli errori, ma non in malafede. Siamo stati truffati? Se ce ne accorgiamo, andiamo in Procura insieme”. Daniele Leodori parla, così in commissione Bilancio, in relazione al ritardo nella consegna di una buona parte dei 36 milioni di mascherine ordinati dalla Regione Lazio. In particolare, pesa la vicenda della piccola srl di Frascati, cui la Protezione civile regionale il 16 marzo ha assegnato tre commesse da 35,8 milioni di euro per 9,5 milioni di mascherine, ricevendone finora solo 2 milioni e tutte chirurgiche. Il vicepresidente – numero due di Nicola Zingaretti e suo facente funzioni nei periodi di assenza del segretario dem – prova ad abbassare i toni dopo più di una settimana di polemiche aspre e inchieste giornalistiche. Lo fa ammettendo la possibilità di errori nella procedura di selezione dei fornitori, ma giustificandosi rispetto al “clima” e al “contesto” relativo ai primi venti giorni di marzo, quando “sembrava di partecipare a un’asta mondiale”.
I criteri di selezione dei fornitori – “Con la fretta di ordinare fino al 20 marzo non abbiamo chiesto polizze di assicurazione”, ha spiegato Leodori. Nella relazione-slide prodotta dal vicegovernatore, si apprende che “tra il 1 e il 16 marzo sono pervenuti all’agenzia 22 preventivi totali”. Di questi, 6 sono stati scartati per un anticipo troppo elevato (100% della somma), un prezzo unitario troppo alto (1,20 euro per le mascherine chirurgiche), un preventivo riferibile a “un mediatore” e due preventivi per motivi tecnici. “Per tutti gli altri 16 preventivi si è proceduto ad affidamento”, si legge chiaramente nel documento. Leodori cita anche l’articolo 122, comma 8 del decreto legge 18 del 17 marzo 2020 che sembra quasi manlevare il dirigente che abbia firmato gli atti in emergenza, in caso di contestazioni contabili: “Per gli stessi atti la responsabilità contabile e amministrativa è comunque limitata ai soli casi in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che li ha posti in essere e che vi ha dato esecuzione”, recita il decreto. “Possiamo aver sbagliato qualche atto – ha poi ammesso – nella situazione in cui eravamo ma siamo tutti tesi a tutelare l’amministrazione, anche nel reperimento dei dispositivi di protezione individuale”. E sulle smentite perentorie della Regione ai primi articoli: “I toni degli ultimi dieci giorni su questo tema sono stati sbagliati. Poi anche la reazione probabilmente è stata sbagliata“.
Il caso Ecotech: “L’aereo è previsto in partenza il 23 aprile” – Leodori entra poi nel dettaglio della vicenda Ecotech. La societa’ dei Castelli romani ha ricevuto anche una quarta commessa, circa 1000 test per il Covid. Nella delibera di novazione si specifica che la società è intermediaria della svizzera Exor Sa e che devono essere fornite mascherine di marca 3M. “Abbiamo ricevuto una mail ufficiale dal consolato italiano a Shanghai – afferma – che ci attesta la presenza della merce consegnata alla EcoTech da destinare alla Regione Lazio”. E ancora: “Il 19 aprile 2020, l’agenzia di Protezione civile ha investito del problema l’ambasciata cinese in Italia e il consolato italiano a Shanghai. Con una mail del 20 aprile 2020, il consolato, oltre a dare evidenza dell’effettiva esistenza delle mascherine, rappresenta che allo stato attuale è previsto che esse partono per l’Italia il 23 aprile prossimo”. Leodori ha dunque evidenziato rivolgendosi ai consiglieri: “La preoccupazione è la nostra quanto la vostra. Parliamo di somme molto rilevanti in un momento molto drammatico per il reperimento di Dpi”. Sulle garanzie, spiega il vicepresidente del Lazio, “ci sono delle garanzie di Itc Broker che in caso di mancata consegna ci faranno rientrare degli 11 milioni anticipati su commesse totali di 103 milioni”. E sui prezzi? “Andranno verificate le penali e la verifica del prezzo di consegna”.
Gli altri ordinativi: la situazione e i ritardi – Quella di Ecotech è l’unica commessa che sembra preoccupare realmente la Regione Lazio. Nella documentazione fornita, viene messo in rilievo lo stato dell’arte aggiornato alla giornata di lunedì. Secondo le slide della Regione Lazio, in particolare, la European Network Tlc srl dell’imprenditore Angelo Aleksic ha completato le consegne di 5 milioni di mascherine Ffp2 e 430mila camici, per un totale di 21,8 milioni di euro. La Worldwide Luxury Corner srl di Patrizia Colbertaldo – ordine prima revocato e poi ripristinato – ha “consegnato una parte” e si rimane in attesa per gli altri “9 Awb”. Le 2 milioni di Ffp2 e 2 milioni di ‘triplo strato’ della Goldbeam Company di Hong Kong, sono “pronte a partire”; quelle della Wisdom Glory Holdings Ltd (società registrata alle Isole Cayman), richieste il 25 marzo, sono arrivate in Italia. La Pio Macarra srl ha consegnato circa 550mila di 1 milione di Ffp2 richieste il 23 marzo (il residuo entro il 30 aprile) mentre la Internazionale Biolife di Taranto ha previsto la consegna delle sue 6 milioni fra ffp2 e chirurgiche “entro il 20 aprile” (affidamento il 27 marzo). Chi ha rinunciato e ha restituito l’acconto sono state la Medical srl e la IGoffice srl. Fra le commesse minori, hanno concluso la consegna anche Emigi srl e Time srl.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".