Dopo più di un anno di crisi politica e tre elezioni con le quali non si è riusciti a formare un esecutivo, il premier uscente Benjamin Netanyahu e il suo principale rivale e leader di Blu-Bianco, Benny Gantz, hanno firmato l’intesa per un governo di emergenza nazionale in Israele. L’annuncio, con un comunicato congiunto dei due partiti Likud e Blu-Bianco, è arrivato dopo non poche difficoltà, con il fallimento dell’ultimo colloquio tra le parti solo nella mattinata di lunedì.
L’accordo prevede una rotazione nella premiership tra Netanyahu e Gantz. Il primo a guidare il governo per 18 mesi sarà l’attuale primo ministro, poi toccherà a Gantz. “Ho promesso a Israele un governo di emergenza nazionale che operi per salvare le vite umane ed il lavoro dei cittadini – ha dichiarato il leader del Likud – Continuerò a fare tutto il possibile per voi, cittadini di Israele”. Da parte sua, Gantz ha affermato di aver “impedito una quarta tornata elettorale. Difenderemo la democrazia. Combatteremo il coronavirus e avremo cura dei cittadini di Israele. Israele ha ora un governo di emergenza nazionale”.
Il clima, nella mattinata di lunedì, non era positivo, dopo che un primo incontro tra i due candidati alla guida del Governo si era concluso con un nulla di fatto, nonostante l’esigenza di un esecutivo che potesse guidare il Paese fuori dalla crisi del coronavirus. Un comunicato del Likud aveva poi reso noto che i negoziati sarebbero ripresi “alla prima opportunità” dopo le celebrazioni dello Yom HaShoah, il giorno della memoria dell’Olocausto, che si concludono martedì sera. Ma i due leader hanno invece trovato il modo di riunirsi nuovamente nel pomeriggio per sciogliere il principale nodo: la formazione della commissione per la nomina dei giudici. Elemento non secondario, visto che Netanyahu deve rispondere di tre capi d’accusa per corruzione in un processo che è stato rinviato a maggio a causa dell’emergenza Covid-19.
E l’accordo è nato proprio nel giorno in cui l’opposizione ha depositato un progetto di legge per vietare a chi è formalmente incriminato di guidare il governo. Come speaker della Knesset, Gantz avrebbe la possibilità di metterlo in calendario. Una volta approvato, il provvedimento impedirebbe a Netanyahu di esercitare la funzione di primo ministro, dato che il 24 maggio deve comparire in tribunale per rispondere a tre accuse di corruzione. Ma anche questo punto potrebbe essere parte dell’accordo di governo.