L’autorizzazione allo scostamento di bilancio - che potrebbe arrivare stavolta a 50 miliardi - andrà alle Camere insieme al Documento di economia e finanza che sarà probabilmente varato mercoledì, alla vigilia del Consiglio Europeo
Slitta alla prossima settimana il voto del Parlamento sul nuovo scostamento di bilancio – dopo quello da oltre 20 miliardi deciso a marzo – necessario per finanziare il decreto Aprile con i nuovi interventi per famiglie e imprese messe in ginocchio dal coronavirus. Il provvedimento dovrà quindi attendere gli ultimi giorni del mese. A ufficializzare il rinvio è stato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, secondo cui il voto si terrà “il 29-30 aprile alla Camera e al Senato”.
L’autorizzazione allo scostamento di bilancio – che potrebbe arrivare stavolta a 50 miliardi – era stata calendarizzata al Senato per mercoledì 22 e alla Camera per venerdì 24. Ma si è deciso di farla “viaggiare” in Parlamento insieme al Documento di economia e finanza che sarà probabilmente varato mercoledì, alla vigilia della cruciale riunione del Consiglio Europeo.
Il decreto Aprile è molto atteso perché lì dovrebbero trovare spazio il reddito di emergenza per chi finora è rimasto fuori dagli aiuti, gli stanziamenti aggiuntivi necessari per le garanzie sui prestiti alle imprese, l’aumento da 600 a 800 euro del bonus per gli autonomi, gli interventi per colf e badanti. Le coperture necessarie si aggirano al momento sui 70-75 miliardi di euro, di cui 25-30 per la cig e altre forme di sostegno al reddito. Non è ancora deciso quanto sarà coperto con l’indebitamento, quanto con i Fondi strutturali europei e quanto risulterà invece come saldo netto da finanziare.
A palazzo Madama, intanto, domani alle 15, e poi a Montecitorio alle 17,30, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte terrà un’informativa sulle iniziative del governo anche in sede europea per fronteggiare l’emergenza. Ancora a Montecitorio, mercoledì 22 ci sarà la discussione generale sul decreto Cura Italia sul quale è stata preannunciato che sarà posta la fiducia, da votare l’indomani.