“Io non voglio che Milano si faccia trovare impreparata. Ma ci sono tre prerequisiti, la cosa va pianificata, bisogna uscire dall’equivoco mascherine, e poi ognuno deve fare la propria parte”, così il sindaco di Milano, Beppe Sala, torna a parlare della “Fase 2” dopo le ipotesi già messe in campo in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Nel consueto video quotidiano da Palazzo Marino, il primo cittadino ha parlato in primis di trasporti. “Come si va al lavoro? – ha spiegato – Sulle metropolitane possiamo disegnare dei cerchi, possiamo continuare a tenere sospese area B e area C, e dobbiamo promuovere lo sharing dei veicoli, in particolar modo le biciclette”. Il governo, però, ha aggiunto il sindaco “deve fare chiarezza”. “Oggi sento dire che c’è la possibilità che sul trasporto pubblico si possa stare solo seduti e a distanza – ha detto – Ma vuol dire che la capacità” di trasportare passeggeri “scende al 10-15% rispetto ai normali orari di punta. Se si può stare anche in piedi si va al 30% ma c’è bisogno di chiarezza”. Sala ha poi parlato della didattica. Anche in questo, ha sottolineato, “deve esserci fantasia”. “Portiamo le scuole nei teatri, nei cinema – ha proposto – trovo inaccettabile l’idea che ci si arrenda”. Il primo cittadino è poi tornato sul commercio, riproponendo l’idea già lanciata di “aprire i negozi scaglionata” e di modificare gli orari di apertura.

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