Era il 16 maggio dell’anno scorso quando un’inchiesta su ipotizzati incarichi conferiti in cambio di voti “decapitò” la giunta leghista di Legnano (Milano) con l’arresto del sindaco, del suo vice e di un assessore. Dopo la richiesta di giudizio immediato è arrivata la prima sentenza: Giambattista Fratus, ex primo cittadino che prima si dimise e poi ritirò il asso indietro, è stato condannato a due anni e due mesi con l’accusa di aver manipolato concorsi per posizioni dirigenziali in Comune, in municipalizzate e partecipate e per corruzione elettorale. A emettere il verdetto il Tribunale di Busto Arsizio (Varese). Condannati anche l’ex vicesindaco Maurizio Cozzi, a due anni e l’ex assessore Chiara Lazzarini a 1 anno e tre mesi, accusati in concorso con il sindaco di aver manipolato i bandi.

Secondo l’accusa alcune nomine erano state pilotate, gli incarichi affidati a chi era incompatibile per ottenere un appoggio elettorale. Gli incarichi, questa l’ipotesi dell’accusa, venivano assegnati dagli indagati “a soggetti a loro graditi” persone che in futuro potevano essere in qualche modo manovrabili e/o riconoscenti al politico. Tre gli incarichi al centro di questo presunto scambio: il primo per la selezione del dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune di Legnano, del direttore generale di Agma Legnano spa, e di un incarico professionale dalla partecipata Europa Service srl. Nel registro degli indagati erano state iscritte altre sette persone.

L’accusa, sostenuta dal pm Nadia Calcaterra, aveva chiesto, il 21 febbraio scorso durante la requisitoria, una condanna a tre anni e sei mesi e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per Fratus e Cozzi. Tre anni e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici la richiesta di pena invocata per Lazzarini. Gli ex amministratori hanno sempre dichiarato di aver agito legittimamente e per “il bene della città”. “Se scegliere una persona fuori da un bando equivale a una condanna a due anni e due mesi, significa che nessuno si prenderà più la briga di fare il sindaco” ha commentato all’Ansa l’avvocato Alessandro Bernasconi, difensore di Fratus – Questa sentenza genererà una crisi di vocazioni nella politica attenderemo le motivazioni e valuteremo il ricorso in Appello”.

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