Televisione

Le Iene, il programma torna martedì 21 aprile. Davide Parenti: “Non esiste un ‘metodo Iene’ per il quale ci accusano. Nadia Toffa? Ci manca, tanto”

Nessuna rincorsa per strada, nessun contatto ravvicinato ma, come immaginabile, tanto Coronavirus: "Il 70% dei servizi sarà su questo tema, che catalizza l’attenzione di tutti", ha raccontato il creatore del programma in una intervista al Corriere della Sera

di Giuseppe Candela

L’emergenza sanitaria per il Coronavirus ha portato alla sospensione di numerosi programmi, primi segnali di riapertura arrivano proprio sul fronte Mediaset. Dopo il ritorno con una nuova formula di Uomini e Donne, martedì 21 aprile toccherà a Le Iene. La trasmissione in onda su Italia 1 era stata sospesa per “cautela sanitaria” dopo la positività al Covid-19 dell’inviato Alessandro Politi e di tre redattori. Una situazione risolta e superata, lo storico programma di Davide Parenti tornerà senza pubblico, senza studio e inizialmente con un solo appuntamento settimanale condotto virtualmente dagli inviati.

Nessuna rincorsa per strada, nessun contatto ravvicinato ma, come immaginabile, tanto Coronavirus: “Il 70% dei servizi sarà su questo tema, che catalizza l’attenzione di tutti. Faremo un giro nelle strutture sanitarie dismesse negli ultimi anni dalla regione Lombardia, alcune fatiscenti, altre in ottime condizioni. E ci si chiede come sia possibile: perché costruire strutture nuove quando ce n’erano di già pronte, con il riscaldamento e l’aria condizionata, con la vernice ancora fresca? E poi la truffa delle mascherine, l’esperienza del Veneto, le possibili cure… Abbiamo anche servizi più leggeri, a partire dagli scherzi. Il primo nella casa di Michelle Hunziker: organizzare uno scherzo in queste condizioni è una nuova sfida”, ha spiegato Parenti in un’intervista al Corriere della Sera.

La trasmissione da oltre vent’anni conquista ottimi ascolti ma non ha mai ottenuto una promozione sulla rete ammiraglia Mediaset: “Qualche anno fa provai a capire se c’era spazio per noi a Canale 5 perché avevamo dimostrato che il nostro linguaggio poteva andare bene anche lì. Ma nacquero una serie di problemi interni a Mediaset, di equilibri che l’azienda voleva preservare. Il dispiacere c’è stato, pensavo che la naturale crescita del programma sarebbe stata andare su una rete che l’avrebbe fatto performare ancora meglio. Poi me ne sono fatto na ragione, anche perché Mediaset ci ha permesso di crescere facendoci andare in onda due volte alla settimana su Italia 1. Quello che abbiamo però perso nella visibilità di una sola puntata, lo abbiamo guadagnato in presenza, con il raddoppio delle puntate settimanali.”

Le Iene sono finite più volte nel mirino accusata di un vero e proprio “medodo Iene”, usato per esempio verso Fausto Brizzi, le accuse nei suoi confronti sono state archiviate, ma anche uno scivolone sul metodo Stamina: “Se il risultato di alcune inchieste è un’accusa al nostro lavoro significa che c’è un errore in quello che facciamo. Ma non c’è un metodo Iene. Le cose che abbiamo detto su Brizzi sono così infamanti che qualcuno avrebbe dovuto denunciarci. Noi a Brizzi abbiamo detto di portarci in tribunale, ma non è mai successo. Su Stamina potrei parlare 10 ore. Vannoni era un personaggio che dire ambiguo è riduttivo, che fosse un poco di buono è evidente. Però ricordo che Stamina era una cura compassionevole fatta dagli ospedali di Brescia, quel metodo non sono state le Iene a inventarlo, ma lo Stato. Noi abbiamo documentato una cosa che stava accadendo. L’errore era alla base: se non c’è niente di scientifico, perché un ospedale pubblico ti offre l’opportunità di questa cura? La colpa che mi do è che ne abbiamo parlato troppo… Dietro una critica c’è sempre qualcosa da ascoltare, ma davvero siamo in buona fede”.

Parenti nel corso dell’intervista con il giornalista Renato Franco parla della libertà a Mediaset (“La libertà assoluta non esiste, da nessuna parte. Ho scelto di non parlare mai di Berlusconi”) e ricorda ancora una volta la iena Nadia Toffa: “Con Nadia abbiamo condiviso passioni di vita dalla mattina alla sera, successi e frustrazioni. Era favolosa, era parte di noi. Ci manca, Nadia ci manca.”

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