Dopo il mercato autovetture, a cadere sotto i colpi dell'emergenza Covid 19 è anche quello del trasporto merci. Un comparto essenziale, in questo periodo, per gli approvvigionamenti. Le perdite nel primo trimestre hanno raggiunto il 29%
Se Atene piange, Sparta non ride. Dopo le perdite ingenti (-85,4%) del mercato autovetture, a marzo una sorte simile è toccata anche ai veicoli commerciali: sono stati venduti solo 4.905 autocarri con portata fino a 3,5t , il 72% in meno rispetto allo stesso mese del 2019. E prendendo in considerazione il primo trimestre 2020, il calo delle immatricolazioni si attesta a quota 32.792: -29%.
“Un calo“, come afferma il presidente Unrae (l’associazione dei costruttori esteri operanti in Italia) Michele Crisci, “devastante nella sua repentinità ed entità, che fa presagire risultati ancora peggiori nei mesi a venire, con la previsione di una contrazione del mercato che nell’intero 2020 potrebbe essere di oltre il 40%”.
Non una buona notizia, considerando anche il ruolo prezioso svolto dal trasporto merci in questo periodo di emergenza sanitaria, per soddisfare sia le esigenze alimentari che quelle farmaceutiche. E, più in generale, economiche della popolazione.
Non è un caso che, come per il mercato autovetture, l’Unrae solleciti la solerzia dello Stato: “Qualunque sia l’evoluzione di una crisi senza precedenti è assolutamente necessario che la filiera della distribuzione e assistenza automotive, con le sue migliaia di aziende e i suoi 160.000 dipendenti, sia messa nelle condizioni di poter sopravvivere. Accogliendo con favore il Decreto Liquidità, Unrae auspica che le risorse, teoricamente ingenti, messe a disposizione per sostenere la liquidità delle aziende siano prontamente erogate e non ritardate da lacci burocratici”.