La Procura di Massa Carrara ha iscritto nel registro degli indagati 17 persone per il crollo del ponte di Albiano Magra dello scorso 8 aprile. I nomi delle persone che hanno ricevuto l’avviso di garanzia sono ancora secretati ma tra loro ci sono dirigenti di Anas, l’ente che dal 2018 gestiva il viadotto, dirigenti della ex provincia di Massa Carrara e titolari di ditte private che negli ultimi anni si sono occupati della manutenzione del viadotto. Le accuse sono a vario titolo di crollo e disastro colposo.
Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati, la pm di Massa Alessandra Conforti ha avviato l’incidente probatorio chiedendo al giudice per le indagini preliminari di nominare un perito per fare un accertamento sul crollo del ponte. Gli indagati così potranno nominare consulenti di parte. A questo proposito, negli ultimi giorni la procura di Massa aveva chiesto all’Agenzia Spaziale italiana di fare una verifica sui filmati in orbita nel giorno del disastro, sperando che una telecamera abbia ripreso il crollo fornendo ai pm qualche elemento in più.
Al centro dell’inchiesta della Procura di Massa guidata dal neo procuratore Piero Capizzoto c’è lo scambio di lettere tra il Comune di Aulla e Anas degli ultimi due anni. Dal 2018 a novembre scorso il sindaco Roberto Valettini ha inviato cinque lettere all’ente stradale per sollecitare interventi dopo le testimonianze di cittadini che denunciavano il degrado del ponte. L’8 agosto scorso il sindaco di Aulla chiedeva “un ulteriore sopralluogo e una verifica più approfondita, atteso che il ponte è abnormemente sollecitato dal transito forzato dei mezzi anche pesanti”, ma dall’Anas ostentavano tranquillità: “Il viadotto Albiano non presenta criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica – si legge nella lettera – sulla base di ciò non sono giustificati provvedimenti emergenziali per il viadotto stesso”.
Inascoltate erano state le due successive richieste del novembre scorso, dopo che l’ondata di maltempo aveva provocato una profonda crepa all’imbocco del viadotto: “Vi è una grossa preoccupazione sullo stato del ponte”, scriveva il sindaco Valettini chiedendo ulteriori approfondimenti. Ma dopo un sopralluogo e il rattoppo della crepa con un “conglomerato a freddo” (il catrame per chiudere le buche), era stato deciso di non interrompere la circolazione. Negli ultimi giorni i pm hanno anche acquisito i documenti di Anas e Provincia e i resoconti di tutte le gare di appalto degli ultimi quindici anni.
Al momento, nonostante gli annunci iniziali, non è ancora avvenuta la nomina ufficiale del commissario per la ricostruzione del ponte che collega la Toscana alla Liguria. Inizialmente era stato fatto il nome del governatore Enrico Rossi ma poi tutto è tornato in discussione: il suo collega Giovanni Toti da giorni chiede al governo che il commissario sia ligure seguendo il modello del ponte Morandi.