Il risultato del tampone del neonato, a quanto noto asintomatico, è arrivato il giorno dopo la nascita. Il primario dell'ospedale, Maria Rita Gallina: "Quando il piccolo è nato non avevamo ancora l'esito positivo del tampone della mamma, che era asintomatica. Quindi, come si fa di solito, abbiamo seguito il metodo 'skin to skin' affidandolo alla donna per qualche minuto"
Un bambino nato all’ospedale Beauregard di Aosta è risultato positivo al coronavirus. Nato pretermine, da quanto si apprende, è asintomatico. La madre, contagiata dal covid-19, ha partito la scorsa settimana, nella notte tra giovedì e venerdì, con 38 di febbre. Il risultato del tampone del neonato è arrivato il giorno dopo la nascita.
Sulla modalità del contagio, il primario dell’ospedale, Maria Rita Gallina, ha chiarito: “Il bimbo è risultato positivo, ma non abbiamo elementi per dire che la trasmissione sia avvenuta per via verticale”. Mamma e bimbo “stanno bene”, ha confermato il primario spiegando che “il contagio probabilmente è avvenuto come avviene solitamente per il coronavirus, attraverso le goccioline o il contatto. Quando il piccolo è nato non avevamo ancora l’esito positivo del tampone della mamma, che era asintomatica. Quindi, come si fa di solito, abbiamo seguito il metodo ‘skin to skin’ affidandolo alla mamma per qualche minuto”.
All’interno dell’ospedale è stata riorganizzata la degenza nei reparti di Ostetricia e Pediatria ed è stato attivato un protocollo, operativo dalla scorsa settimana, che prevede l’effettuazione di tamponi alle donne gravide alla trentottesima-trentanovesima settimana di gestazione.
“Si tratta di un’azione volta a garantire il massimo livello di sicurezza per le nostre assistite – spiega in una nota Livio Leo, direttore della Sc. Ostetricia e Ginecologia, a proposito del protocollo – che vengono sottoposte al tampone anche al momento del ricovero pre-parto. Questa procedura, con doppio tampone (il secondo lo facciamo al ricovero, al momento del travaglio e dell’induzione al parto), ci permette di poter far entrare in sala parto, con le dovute attenzioni e con le opportune protezioni, anche i papà eventualmente ‘asintomatici’, che potranno così assistere al parto al fianco della mamma e accedere anche al reparto, seppur con alcune limitazioni e salvo, naturalmente, che non vi siano controindicazioni”.