Ha invitato a consumare calabrese pubblicando una foto di un supermercato di una catena finlandese. Il tutto mettendoci il logo della Regione e della Lega. È l’ultima trovata di Nino Spirlì, il vicepresidente della Calabria che aveva promosso sui social la campagna Scegli calabrese. Il passato è d’obbligo perché, dopo le polemiche scatenate, l’esponente leghista ha già fatto sparire dai suoi profili social quelle foto dalle quali ha preso le distanze anche la stessa Lega.
“Non abbiamo prodotto questa campagna (il logo inoltre non è nemmeno quello corretto)”, si sono affrettati scrivere in una nota i responsabili regionali del Carroccio. Il dibattito era ormai era partito e, daal Pd passando per il Movimento Cinque Stelle, tutti hanno puntato il dito contro Spirlì, giornalista, scrittore, editore, opinionista e autore televisivo, un tempo esponente di Forza Italia – quando a Taurianova ha intitolato un circolo a Dudù, il cane di Silvio Berlusconi – e oggi ras della Lega in Calabria e proprio per questo imposto da Matteo Salvini alla governatrice Jole Santelli.
“A questo serviva l’ingresso della Lega nel governo della Regione Calabria?”, si domanda il consigliere regionale Pippo Callipo, che il centrosinistra aveva candidato come governatore. “A usare i prodotti calabresi e il logo istituzionale della Regione per fare propaganda a un partito che, tra l’altro, ha sempre disprezzato noi e la nostra cultura? – continua – Se si vuole sostenere chi produce e chi consuma calabrese lo si faccia con atti concreti, non con ‘campagne’ che fanno emergere solo luoghi comuni e scarso senso delle istituzioni”.
Dello stesso avviso è la deputata Cinquestelle Federica Dieni secondo cui “è inaccettabile che la Lega calabrese usi il simbolo della Regione per fare spicciola propaganda di partito”. “È davvero inopportuno e politicamente scorretto – ribadisce la Dieni – che il simbolo del movimento di Salvini venga associato a quello della Regione, in quella che può apparire come una sorta di leghistizzazione della principale istituzione della Calabria”.
I consiglieri regionali del Pd Luigi Tassone, Domenico Bevacqua, Nicola Irto, Carlo Guccione e Libero Notarangelo hanno presentato un’interrogazione alla Santelli – che ancora non ha risposto – sostenendo che l’iniziativa di Spirlì è “motivo di confusione fra il ruolo istituzionale e quello dei partiti politici”. Per il vicepresidente nazionale del Codacons Francesco Di Lieto si tratta di “squallidi simboli della Lega sui manifesti della Regione”.
“Immaginiamo – aggiunge – il tonfo al cuore che avranno provato i separatisti lumbard nell’osservare il ‘loro’ Alberto da Giussano che invita a ‘scegliere calabrese’. Imbarazzante, poi, la circostanza che lo scontrino che campeggia nel manifesto, riguardi un cetriolo finlandese e ricorda molto quelli emessi da una nota multinazionale tedesca”.