“Finché non ci sarà un vaccino, dovremo convivere con questo virus. Dobbiamo temerlo e rispettarlo, ma non possiamo fermare tutto. Altrimenti moriremo di altre cose”. Flavio Briatore è convinto che il turismo debba e possa ripartire al più presto. “Tutti questi consulenti fanno solo una grande confusione. Ci sono troppe persone, troppi comitati: più gente c’è e meno decidi. Noi abbiamo fatto delle proposte concrete”, ha raccontato l’imprenditore a Radio 105.
Una delle proposte di Briatore è legata alla riapertura delle discoteche. “Se non riapriamo le discoteche, la gente troverà un altro modo per divertirsi. Se le discoteche restano chiuse, i ragazzi non andranno certo a dormire alle nove di sera. No, andranno nelle case degli altri, si ubriacheranno, si lasceranno andare e si infetteranno, infettando poi i loro parenti una volta tornati nelle proprie abitazioni. Sarebbe disastroso. Allora sarebbe molto più intelligente farli andare in una discoteca e controllarli a dovere, seguendo tutti i protocolli”. Le misure pensate da Briatore? La misurazione della temperatura all’ingresso, la fila (come quella dei supermercati) per i bagni e i bar, i tavoli tenuti a debita distanza dagli altri con il controllo della security.
Per quanto riguarda le spiagge, l’idea dei plexiglass tra gli ombrelloni è “una stupidaggine”. “I ristoranti potrebbero riaprire con una distanza di circa due metri tra un tavolo e l’altro. Tutti i camerieri e i cuochi andrebbero tamponati, così come le loro famiglie. Il servizio al tavolo, invece, dovrà avvenire con le mascherine e i guanti: i camerieri sarebbero come gli infermieri”. La chiosa di Briatore: “Dopo l’attentato alle Torri Gemelle abbiamo cambiato il modo di viaggiare. Succederà anche stavolta: dovremo cambiare le nostre abitudini”.