Secondo le prime ricostruzioni, la vittima aveva accettato l'offerta di alloggio per affrontare le limitazioni dovute all'emergenza coronavirus. Per circa quindici giorni è rimasta nella struttura senza acqua, elettricità e riscaldamento fino a quando non è riuscita a chiedere aiuto tramite un conoscente
Minacciata con un’accetta, violentata e sequestrata per due settimane in una struttura di un ex camping abbandonato a Viserbella (Rimini). La vittima è una donna 50enne ucraina che, nella notte tra sabato 18 e domenica 19 aprile, è stata trovata dalla polizia nello stabile dopo una segnalazione. Due persone sono state denunciate: si tratta di due uomini romeni di 53 e 34 anni, accusati di violenza sessuale, lesioni personali e minacce. Al momento sono indagati a piede libero. Alla donna sono state riscontrate lesioni per una prognosi di 30 giorni
Stando ad una prima ricostruzione, la donna è stata più volte picchiata e violentata dal 53enne mentre il 34enne l’ha minacciata brandendo un’accetta. La vittima ha raccontato di essersi fidata di uno sconosciuto che, circa due settimane fa, l’ha avvicinata nei pressi della stazione di Rimini e le ha offerto un riparo ed una sistemazione sicura per aiutarsi ad affrontare le limitazioni di questi giorni. La donna è rimasta in un casolare abbandonato, senza né elettricità, né acqua corrente, né riscaldamenti, fino a quando non è riuscita attraverso un conoscente a chiamare i soccorsi. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Davide Ercolani.