Così l'Associazione nazionale magistrati, esprimendo "solidarietà" ai colleghi di Milano, giudica le reazioni all'ordinanza di scarcerazione del boss di Cosa Nostra Francesco Bonura, detenuto in regime di 41bis, al quale sono stati concessi i domiciliari: "Commenti lontani dalla legittima critica di ogni decisione"
Un “violento attacco” alla “giurisdizione ed alle sue prerogative”. Così l’Associazione nazionale magistrati, esprimendo “solidarietà” ai colleghi di Milano, giudica le reazioni all’ordinanza di scarcerazione del boss di Cosa Nostra Francesco Bonura, detenuto in regime di 41bis, al quale sono stati concessi i domiciliari.
Condannato in via definitiva nel 2012 per associazione mafiosa ed estorsione a 18 anni e 8 mesi di carcere, considerato uno dei colonnelli di Bernardo Provenzano, come ha raccontato ilfattoquotidiano.it Bonura ha ottenuto gli arresti domiciliari dal tribunale di sorveglianza di Milano. Una decisione che ha scatenato reazioni politiche e l’assicurazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che verranno svolte “verifiche” perché il dl Cura Italia non riguarda i mafiosi.
“La magistratura di sorveglianza di Milano ha adottato una decisione relativa al differimento della pena per gravi motivi di salute nei confronti di un detenuto, secondo argomentate motivazioni”, si legge nella nota dell’Anm in difesa del provvedimento. “L’ordinanza è stata oggetto di reazioni e commenti che, ben lontani dalla legittima critica di ogni decisione, si risolvono in un violento attacco non solo al provvedimento (il cui contenuto è evidentemente ignorato), ma alla stessa giurisdizione ed alle sue prerogative”, è la reazione dell’Associazione nazionale dei magistrati, che esprime “solidarietà” ai colleghi di Milano.